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“Auguro al Bari di tornare quanto prima almeno in B”

Nativo di Feltre in provincia di Belluno, leader silenzioso in campo e stakanovista del centrocampo, in forza all’Alessandria ha calcato i campi della serie A, con la Reggina, con il suo Bari, con il Torino ed il Palermo, è il profilo di Alessandro Carlo Gazzi, alto 184 centimetri con grande forza fisica, uno che non ha mai tirato la gamba e che della sua professionalità ha fatto il suo punto di forza. Cresciuto nelle giovanili della Lazio non ha mai esordito in prima squadra, facendolo invece con la maglia del Treviso per poi passare perché voluto fortemente da Guido Carboni alla Viterbese, prossima avversaria domenica del Bari, nel lontano 2003-2004. In quella stagione arrivò a giocarsi la finale per accedere alla serie B, ma persero contro il Crotone e la società romana fallì, e l’anno successivo la svolta, perché il tecnico Guido Carboni passò al Bari, portandoselo insieme a Lorenzo Sibilano e Vincenzo Santoruvo.Il centrocampista o tuttocampista del Bari ha vissuto sette stagioni intense, con due nel segno di due grandi allenatori, Antonio Conte e Gianpiero Ventura che gli hanno lasciato un segno indelebile. Gazzi è intervenuto ieri telefonicamente nel corso della prima puntata di Barimania, trasmissione ideata da Tonio Lucatorto e condotta da Beppe Magrone e Giancarla Manzari. Il mediano, ex Viterbese è partito dal ricordo di entrambi le squadre ed argomentato con grande dialettica sulla sua storia in biancorosso: “A Viterbo sono stato soltanto una stagione, bene per carità, ma Bari è Bari. Sette stagioni incredibili. Non è stato facile all’inizio, erano tempi duri e si lottava per salvarsi. Poi è arrivato Conte, qualcosa è cambiato, ma da subito perché ci ha trasmesso una mentalità vincente. Poi il preparatore di Antonio Conte, Giampiero Ventrone era un martello pneumatico, ci spingeva oltre i nostri limiti, aveva una linea paramilitare. Grande intensità, pressing asfissiante, e la mentalità di vincere, senza mai arrendersi questo era ed è Antonio Conte in sintesi, ma è tanto altro e sono fortunato ad averlo avuto come tecnico. Conquistammo la A come prima, alla fine di una cavalcata straordinaria grazie anche al pubblico del San Nicola che ci ha sospinto sino all’ultima curva con entusiasmo e numerosi anche in trasferta. Non posso che ringraziare mister Conte che ritengo uno dei migliori in assoluto e l’ha dimostrato anche alla prima contro il Lecce giocando un calcio propositivo che ha annichilita l’avversaria”. Sul confronto con mister Gianpiero Ventura, oggi alla Salernitana, ma che ha avuto anche al Torino ha detto: “Devo tanto anche a mister Ventura. Lui puntava molto di più sull’estetica, voleva arrivare al risultato con il bel gioco. I concetti erano tutti, un professore e maestro di calcio. Gli allenamento erano meno fisici rispetto quelli con Conte,  ma allo stesso tempo da essere partiti per salvarci in A, realizzammo una grande stagione, vincendo all’Olimpico contro la Lazio e contro altri club, pareggiando a San Siro la prima contro l’Inter, ma non solo quel Bari forse era da prime otto”: Al giocatore sempre molto disponibile poi gli è stato chiesto se c’è stato un ravvicinamento negli ultimi anni col Bari e se lo sta seguendo quello targato Luigi De Laurentiis: “Si, ci sono stati dei contatti quando era presidente Gianluca Paparesta, ma nulla di più. Sono ad Alessandria da due stagioni e mi trovo benissimo, una società seria. Ho ritrovato la serie C che avevo vissuto ad inizio carriera, una categoria difficile, dove ogni partita è una battaglia e non esistono schiacciasassi. Tornando al Bari che seguo da lontano e leggendo i giornali, ci sono nomi da serie A, da Antenucci, al portiere, Costa ed altri. Chi però ben comincia, e voi avete vinto alla prima, è a metà dell’opera si dice. In realtà, però, non c’è nulla di scontato e sarà un campionato duro con tante pretendenti al titolo, tuttavia, sono sicuro che il Bari farà la sua parte e mi auguro di cuore che ritorniate quanto prima almeno in serie B, poi lì dipenderà da una serie di fattori e soprattutto dalla volontà della nuova società ambire a tornare nel massimo palcoscenico”.

Marco Iusco


Pubblicato il 29 Agosto 2019

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