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“Avellino in grande forma, prevedo una gara spettacolare”

Le classifiche di rendimento registrano un Bari che vanta quattro punti in più rispetto allo scorso campionato ed un piazzamento migliore, ma davanti ai biancorossi c’è una Ternana stratosferica capace di realizzare ben dodici vittorie ed undici di fila che tengono a distanza tutte le avversarie. Di questo argomento e tanti altri, ne abbiamo parlato con il doppio ex di Bari ed Avellino, un direttore sportivo ambizioso come Fabio Lupo che ha conosciuto un giovanissimo Mirco Antenucci, ed è stato anche lo scopritore di Quagliarella ed altri talenti italiani. Sino alla scorsa stagione l’ex Bari Fabio Lupo è stato il diesse del Venezia, centrando una salvezza con una squadra di giovani e valorizzando il giovane tecnico Alessio Dionisi, oggi primo in classifica in serie B.

Direttore, partiamo dall’Avellino che nel turno infrasettimanale ha disintegrato il Monopoli. Che Avellino deve aspettarsi il Bari?

“E’ una squadra davvero forte per la categoria, sono quinti ma hanno soltanto due gol in meno realizzati rispetto al Bari ed hanno fatto nove punti nelle ultime cinque gare contro i dieci dei biancorossi. Numeri molti simili e nello specifico contro il Monopoli, altra ia ex squadra dove sono stato consulente di mercato, hanno dominato una gara dall’inizio alla fine. Domenica contro la Ternana la sconfitta è frutto molto della bravura ed abilità degli umbri, ma ai punti anche un pareggio sarebbe stato il risultato più equo. Domenica sarà una gara spettacolo tra due grandi strateghi, Braglia per gli irpini e Auteri per il Bari. Entrambi vorranno vincere e nessuno delle due squadre giocherà per il pareggio. Me la vedrò sicuramente, non chiedetemi per chi tiferò (ride, ndr), sono stato in tantissime squadre del girone C ed ho lasciato sempre un pezzo di cuore, io privilegio sempre il bel calcio, quello pulito e senza violenza”.

Nell’ultima gara i biancorossi sono andati al dodici volte bersaglio, sbagliando anche un rigore ed impattando ancora su uno, 0-0. In questi casi quando si analizza la gara alla ripresa di allenamenti dove ci si andrà a lavorare maggiormente.

“Il calcio è fatto di episodi ed in certe gare bloccate, bisogna saper cogliere la minima occasione, diversamente la pareggi o addirittura puoi perderla. Il Bari ha dominato con la Vibonese ed avrà sicuramente più rimpianti, ma fa parte di un campionato molto livellato e complesso. Sicuramente bisognerà ripartire dagli aspetti positiva della prestazione, dall’aver cercato la porta con frequenza e nella prossima essere più incisivi. Bari ha un organico di spessore e tecnico capace e si riscatteranno”.

Capitolo calciomercato. Simeri secondo i ‘rumors’ di mercato potrebbe partire destinazione Perugia o Reggiana. Il Bari si indebolirebbe in tal caso, o se dovessero arrivare al suo posto uno tra Kargbo e Ciurria si rafforzerebbe?

“L’esperto direttore Romairone che stimo sarà già al lavoro sotto traccia per rinforzare al punto giusto la rosa. Il mercato di gennaio è particolare e deve essere delle opportunità, di certo per non indebolire. Non posso conoscere le dinamiche in questo momento a Bari. Simeri è un bravo ragazzo e professionista serio ed aggiungo molto forte per la categoria, ma non entro nel merito delle scelte societarie. Su Kargbo e Ciurria, sono due validi elementi, però di qui all’inizio e sino a quando terminerà il calciomercato sentirete accostati tanti nomi, conta alla fine chi arriva e con il giusto approccio”.

Il tuo pensiero su un tuo ex giocatore, Mirco Antenucci il quale domenica ha sbagliato un rigore ed è stato anche al centro di polemiche per delle dichiarazioni, qualche settimana fa. Tuttavia, resta a nostro avviso l’attaccante più forte non solo del Bari ma della categoria.

“Scherziamo? Ha sbagliato un rigore anche Cristiano Ronaldo ipnotizzato da Gollini. Basta pensare alla canzone di Francesco De Gregori, ‘La leva calcistica del ‘68’, mi viene da dire ‘Mirco non avere paura’. Io l’ho avuto ai tempi del Giulianova poco più che vent’enne, prima di cederlo all’Ancona gli avevo preannunciato una grande carriera e l’ha dimostrato ovunque, anche nel Leeds, fino alla scorsa stagione dove ho visto che è stato premiato come miglior marcatore. Quest’anno ha già fatto sette gol, compreso la Coppa, lasciamolo lavorare tranquillo anzi, sono sicuro che Mirco Antenucci sarà il trascinatore del Bari per raggiungere l’obiettivo prefissatio”.

Il tuo Venezia invece quinto in classifica a pari merito con il Lecce, oltre all’allenatore che scegliesti primo in classifica con l’Empoli. Hai rimpianti o sei orgoglioso?

“Non sono uno che vive di rimpianti, assolutamente. So di aver fatto il massimo e nella scorsa stagione insieme al mio fido collaboratore, Armando Ortoli, allestimmo una squadra giovane che si è salvata con un signor allenatore, Alessio Dionisi, oggi in testa alla classifica di B con l’Empoli. Nel Venezia attuale un buon 70/80% era il mio gruppo, ma le strade si sono separate e restano però la stima, i valori tecnici e morali di quel gruppo e quanto fatto in una bella città e piazza. Sono contento e spero che il Venezia possa rimanere ai piani alti, e stesso vale per mister Dionisi, un giovane emergente in cui ho creduto”.

Da doppio ex per chi farai il tifo? E se sei d’accordo con il tuo ex compagno nel Bari e nell’Avellino, Fabrizio Fioretti, che il Bari targato mister Salvemini in ‘A’ è stato tra i più forti di sempre?

“Il mio cuore sarà diviso a metà, auguro sia alla piazza barese che all’Avellino di tornare nei palcoscenici più meritevoli e degne della loro storia. Quanto al mio ex compagno Fabrizio Fioretti, che saluto con affetto, non so se quello 89/90 è stato il più forte. Però ottenemmo una salvezza facendo grandi risultati contro tutti, vincemmo una Mitropa Cup, unico trofeo della storia del Galletto e scrivemmo una bella pagina già dall’anno prima anche in serie B, con giocatori di assoluto livello. Di fatto sta che ogni volta che mi intervistano, sui social, vedo che in tanti si ricordano di quel Bari e con assoluto piacere, ciò mi riempie di orgoglio e forse un motivo di verità ci sarà! Quanto all’Avellino facemmo una cavalcata pazzesca, in una piazza calda e bellissima terra come l’Irpinia, andammo in B, poi però l’anno dopo non si riuscì a mantenere la categoria, ma io ero già andato via”.

Progetti futuri.

“Difficile salire a campionato in corso nel mio ruolo, ma ne sto approfittando per aggiornarmi sui campionati europei, nazionali e tutte le serie per farmi trovare pronto, non appena ci sarà un nuovo progetto da sposare. Aggiornarsi, studiare è il mio pane quotidiano”.

Marco Iusco


Pubblicato il 18 Dicembre 2020

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