Cronaca

Bari e il suo giovane popolo di pedalatori

Costretti dalla crisi, vincendo il pregiudizio tutto nostrano che la bicicletta sia rimedio da poveracci o capriccio da sbob, anche i baresi si sono convertiti al pedale. La fauna urbana del capoluogo pugliese si è così arricchita di un giovane popolo di pedalatori che un poco alla volta sta scoprendo tutta l’intelligenza di questo mezzo di locomozione. Ciò non toglie che permanga all’interno della suddetta schiera uno zoccolo duro di nostalgici della quattro ruote ; possibili disertori la cui cattiva disposizione d’animo, come vedremo, si evidenzia nel modo di condurre. Proviamo allora a delineare un quadro del ciclista barese, del suo mezzo, delle sue abitudini. Premesso che per 3/4 i pedalatori sono maschi, il nostro biker – che ha tra i trenta e i cinquant’anni – impiega un po’ di tutto : vecchie ‘pieghevoli’ degli anni sessanta malamente messe a nuovo, mountain bike abbandonate dai figli in favore dello scooter e altri catenacci strappati alla polvere di cantinole e soffitte. Nessuno azzardandosi con mezzi da competizione, il resto del ‘parco veicoli’ è costituito da biciclette da ipermercato, oneste ‘28’ da 150-200 euro, a tripla corona, cambio a mano, cinque rapporti e pneumatici robusti appena il necessario. Su queste due ruote arranca un pedalatore di mediocre talento. Si capisce da tante cose che è un ‘convertito’ della bici piuttosto che un ‘fedele’ del relativo culto. Lo si capisce dal movimento inutile delle spalle con cui accompagna lo sforzo dei quadricipiti oppure dal fatto di tenere il sellino dannosamente basso solo per star comodo al momento della partenza. E che dire degli errori clamorosi nell’uso del rapporto? In una città pianeggiante come Bari è un controsenso impiegare in permanenza un rapporto da salita giusto per l’illusione di una pedalata senza sforzo. E, ancora da bravo dilettante, preferisce caricare le proprie cose sulle tasche laterali, così sbilanciando l’asse d’equilibrio,  invece di fare uso di un bauletto. Quando lascia la bici assicura al palo solo il telaio anziché avvolgere nel giro della catena almeno una ruota… In compenso è rispettoso delle regole della circolazione. E veniamo adesso ai forzati, a quelli che a ogni pedalata maledicono la crisi e il caro benzina. Regolarmente impuniti, questi lazzaroni pedalano a controsenso, salgono sui marciapiedi, ignorano semaforo e stop, tagliano la strada, non rispettano chi va sulle strisce, di sera viaggiano al buio. Quando li vedremo puniti come il Codice della Strada prevede? Ma i nostri Vigili Urbani, inflessibili nel colpire auto in divieto di sosta, latitano al momento d’insegnare l’educazione ai peggiori rappresentanti del popolo dei pedalatori. Cos’è, temono d’apparire ridicoli prendendosela con ‘un povero ciclista’, ancorché colpevole? E già che ci siamo, gli stessi artigli riservati agli automobilisti, graffino pure i tantissimi e non meno pericolosi pedoni indisciplinati.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 20 Giugno 2013

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