Cronaca

Campagne in degrado, il valzer dell’ipocrisia

C’è un detto che segnala l’inutilità di chiudere le stalle quando i buoi sono scappati. Ben si adatta l’adagio alle istituzioni cittadine che i questi giorni stanno mettendo a punto una strategia per contrastare il degrado in cui versano le campagne incolte ai margini del capoluogo. Per anni si è fatto nulla, lasciando che uliveti meravigliosi si trasformassero in discariche e che balordi e saccheggiatori facessero scempio di fabbricati rustici e d’altre testimonianze della civiltà contadina. Poi d’improvviso si prende coscienza che, specie intorno al San Nicola, la situazione è diventata insostenibile, che è giunto il momento di punire più severamente i proprietari dei campi, rei di non aver provveduto a ripulire i terreni o a recintarli. Ma le pattuglie di Vigili, tanto sollecite ed efficienti nell’individuare autovetture in divieto di sosta o in difetto col gratino, dov’erano mentre camion e tre ruote quotidianamente rovesciavano e continuano a rovesciare qua e là residui di demolizione, elettrodomestici, reti, materassi e altro? Saranno pure operazioni che si fanno di notte, tuttavia hanno nulla di fulmineo e, date le dimensioni dei mezzi adoperati e dei rifiuti scaricati, sono cose che non possono passare inosservate. Si poteva vigilare di più, si poteva prevenire. Ora si fa la voce grossa contro proprietari che, sia pure in ultima analisi, restano dei danneggiati. Certo, considerando le cose nel loro assieme, campi recintati avrebbero scoraggiato trasportatori disonesti. E allora perché non intervenire incentivando con un contributo pubblico il costo di una recinzione? Crediamo tuttavia che senza il clamoroso incendio di sterpaglie avvenuto alcune settimane fa a ridosso di Ponte Solarino, nei pressi di via delle Murge, incendio che spinse le fiamme fin sulla carreggiata obbligando i Vigili Urbani a bloccare il traffico, questo baccano non si sarebbe levato. Ora Istituzioni indolenti sono costrette a intervenire. Interverranno. Bulldozer faranno piazza pulita dove maggiore è la minaccia del fuoco o dove il degrado sorpassa il tollerabile ; raccomandate imperative partiranno a danno di questo e quel proprietario (non tutti). Poi?… E poi arriverà l’autunno, che si annuncia ben più ‘caldo’ di questa rovente estate, e l’opinione pubblica avrà tutt’altre emergenze di cui occuparsi. Furbastri e vandali torneranno a fare scempio dei campi che avvolgono il capoluogo e ripensando a sani proponimenti rimasti lettera morta verrà in mente un altro adagio : Frusce de scopa nove… (il fruscio prodotto dalla scopa nuova è diverso da quello emesso dallo stesso attrezzo quando, divenuto vecchio, non serve più. Allo stesso modo, provvedimenti d’Autorità annunciati in mezzo a punti esclamativi producono risultati solo per un poco, prima di arenarsi nella stessa perentorietà di facciata che li aveva ispirati.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 31 Luglio 2012

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