Cronaca

Centrosinistra, ora tutti a sostegno di Emiliano

Il segretario del Pd pugliese, Michele Emiliano, ha vinto la corsa delle primarie con Dario Stefano (Sel) e Guglielmo Minervini (Pd) senza “se” e senza “ma”. Una vittoria netta almeno nei numeri (57% Emiliano, 31% Stefano e circa 12% Minervini), che non lascia alcun dubbio sulla titolarità della leadership nella coalizione di centrosinistra in Puglia. Ed ora, archiviate le polemiche che hanno contraddistinto le primarie pugliesi del centrosinistra, soprattutto alla vigilia del voto, tutte le diverse anime della coalizione (a cominciare dal leader di Sel e governatore uscente Nichi Vendola) giurano lealtà e sostegno al vincitore delle primarie, per la vera partita elettorale (ossia quella delle regionali) della prossima primavera. “C’è un dato straordinario, controcorrente, 140.000 persone vanno a votare alle primarie e il risultato consegna a Michele Emiliano la leadership del centrosinistra in Puglia” ha dichiarato il presidente uscente della Regione, commentando con i giornalisti i risultati delle primarie, che hanno decretato la vittoria dell’ex Primo cittadino barese, ora alla presidenza della ‘Regione Puglia’ per il centrosinistra. “Un dato – ha chiarito inoltre Vendola – di cui tutti quanti dobbiamo tenere conto. Anche coloro che hanno contrastato la candidatura di Emiliano”, aggiungendo pure che: “E’ un dato che deve responsabilizzare molto il nuovo leader, perché in quel dato non c’é un plebiscito, ma una sua affermazione significativa del 57%”. E ciò non certo, forse, per minimizzare la vittoria del segretario del Pd pugliese, quanto per evidenziare che “C’è – ha pure aggiunto Vendola – un dato straordinario del sen. Dario Stefano (ndr – sostenuto unicamente da Sel) che ha preso il 31%”. Infatti, ha commentato ancora il governatore uscente: “Se uno pensa che l’unico partito che sosteneva il senatore Stefano è un partito che nazionalmente é accreditato al 4% nei sondaggi, credo che il dato di Stefano dimostri che la ricchezza del centrosinistra è nella pluralità delle sue storie e culture”. “E che – ha proseguito ancora Vendola – sopratutto chi ne é il capo deve avere la responsabilità di costruire una dimensione di unità e far sentire ciascuno a proprio agio” per  “Fare del centrosinistra – ha spiegato il leader di Sel – la casa della buona politica”. E Vendola, nell’incontro con i giornalisti, non si è soffermato soltanto a commentare i risultati delle primarie, ma ha pure ribadito la sua visione politica del centrosinistra e della battaglia per mantenere la guida della Puglia al centrosinistra. Infatti, ha dichiarato: “Ora comincia la campagna per le secondarie. E comincia anche la partita perché il centrosinistra mantenga la propria fisionomia e non venga inquinato. Questa è la battaglia di oggi”. Ed a proposito di un possibile allargamento all’Udc della coalizione di centrosinistra, come dichiarato da Emiliano qualche giorno prima del voto di domenica scorsa, Vendola, proseguendo, ha dichiarato: “Non mi pare ci possa essere la definizione di un impianto proprietario del centrosinistra che è una proprietà condivisa, un bene comune”  chiarendo che, secondo lui, “Nessuno può pensare di usarla a piacimento e credo non sia neanche nelle intenzioni di Michele Emiliano”. “Abbiamo tutti interesse a difendere la fisionomia del centrosinistra” ha aggiunto Vendola, per concludere, poi, chiarendo che che: “Ci sono quelli che io ho chiamato i lupi mannari, ebbene i lupi mannari frequentino altre coalizioni. Noi non vogliamo un centrosinistra licantropico ma pulito. Che si occupi veramente di costruire le risposte necessarie per fare della Puglia ancora di più un laboratorio dell’innovazione e del cambiamento”. In precedenza il governatore pugliese uscente, con riferimento ai recenti dissidi sul perimetro della coalizione, aveva dichiarato che: “Sarò leale alla mia coalizione, a differenza di altri che non sono stati leali con me. Io sarò leale fino in fondo”, dichiarando pure di non aver avuto problemi con nessuno ed affermando: “Ho fatto i fioretti in campagna elettorale. Ho bevuto la cicuta di una polemica sgradevole permanente, ma sono governatore fino all’ultimo giorno in cui avrò questo incarico”. “Per me – ha affermato ancora Vendola – al primo posto vengono sempre i bisogni dei pugliesi”. Dichiarazioni generiche che non contengono alcuna accusa specifica, che però sono significative a capire il clima da “tregua armata” presente nella coalizione di centrosinistra, nonostante il clima festoso e di confermata collaborazione presente tra tutti i principali protagonisti delle primarie appena felicemente concluse. Una situazione che ha ben presente il vincitore delle primarie, Emiliano, che ad urne chiuse delle primarie ha già lanciato un appello al “Movimento 5 Stelle”, chiedendo di poter incontrare i referenti di tale formazione politica. L’unica evidentemente che, allo stato dei fatti, potrebbe creare qualche problema alla vittoria elettorale del centrosinistra in Puglia, qualora decidesse di essere presente alle regionali con una propria squadra ed un proprio candidato presidente. Un rischio che potrebbe di fatti concretizzarsi in un vero pericolo per Emiliano, se il centrodestra pugliese a sorpresa dovesse decidere, come ormai da più parti corre voce, di far scendere in campo per la guida della coalizione l’esponente più noto e più di punta che ha in Puglia, ossia l’ex ministro Raffaele Fitto. Infatti, a detta di molti addetti ai lavori nel centrodestra pugliese, a questo punto l’unica speranza di vincere che ha la loro coalizione è quella che ad assumersi tutte le responsabilità, per le prossime regionali, sia proprio colui che ora vuol diventare leader nazionale del centrodestra. E per far ciò è chiaro che Fitto dovrebbe ripartire di lì da dove, nel 2005, era stato fermato.     

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 2 Dicembre 2014

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