Cronaca

Cimitero di Ceglie: ripresi i lavori, ma non c’è pace per i vivi e i morti…

A che punto si trova la procedura tecnica ed amministrativa, al Comune di Bari, per l’ampliamento del Cimitero di Ceglie del Campo? A chiederlo con una lettera indirizzata a sindaco, assessori interessati e responsabili tecnici ed amministrativi, sono stati il Vice Segretario Regionale del Partito Repubblicano Italiano e l’ex Consigliere Comunale Giuseppe Calabrese e Luigi Cipriani. I quali, nella loro nota, rifacevano la storia di una procedura che ormai si trascina da diverso tempo, anche se per fortuna da un paio di mesi i lavori per riqualificare la necropoli dell’ex frazione sono ripresi. Ora, però, i due politici intendono andare fino in fondo, per sapere a che punto è la procedura relativa al completamento dell’appalto, prima rescisso e poi sottoscritto nuovamente, con l’aggiornamento dei prezzi ed all’adeguamento delle strutture alla sopravvenuta normativa antisismica, con annessa redazione dello schema di convenzione con i tecnici incaricati del progetto della sicurezza e scavo archeologico, nell’area dell’ampliamento del cimitero, approvato dalla Sopraintendenza. Superate, tra l’altro, anche le procedure relative al collaudo statico delle strutture realizzate dall’impresa appaltatrice inadempiente agli obblighi contrattuali assunti, con la disponibilità delle somme necessarie per completare i restanti lavori, derivante dal maggior onere di spesa maturato sia per il tempo trascorso dalla redazione del progetto originario che dall’aggiornamento dei prezzi. Tra le altre cose, Calabrese ha richiesto al Comune di sapere se è stata fissata la data dell’ultimazione dei lavori dell’intera opera cimiteriale. Insomma, sull’ampliamento del Cimitero di Ceglie del Campo sono già intervenuti in molti, con una lunga serie di quesiti, anche per evidenziare la drammatica situazione in cui versa la Necropoli dell’ex frazione, una situazione che ha raggiunto livelli insostenibili sotto tutti i punti di vista, sanitario e di pubblica sicurezza soprattutto. La causa prima risiede nell’insufficienza della superficie (campo di inumazione loculi e tumuli, dello stesso cimitero, a soddisfare le esigenze di una parte del territorio della Città, cresciuta in maniera sproporzionata in poco tempo ma anche nelle successive scelte di espansione urbanistica del Comune. L’ex consigliere Gino Cipriani e l’ex assessore Peppino Calabrese non hanno mai perso occasione per ricordare anche i mali ed i rischi igienico sanitari che si prospettano da anni, alla popolazione cegliese ed ai residenti delle vicine ex frazioni, nell’indifferenza generale. Di qui l’urgenza di provvedimenti mirati alla risoluzione definitiva di un angoscioso problema sociale, etico e morale, ma anche pericoloso per la salute pubblica. Senza esagerare, beninteso. “Purtroppo, le numerose sollecitazioni intervenute in passato, sia da parte nostra, sia da parte delle altre forze politiche –si legge ancora nell’interpellanza risalente a un paio di anni fa – non hanno mai sortito gli effetti desiderati ne’ mai, evidentemente, hanno condotto l’Amministrazione Comunale sui binari di una attenta e coscienziosa riflessione sulle condizioni disastrose del Cimitero”. Le Necropoli, infatti, e tutti gli altri luoghi destinati alla stessa funzione, nascono con il preciso scopo di conciliare il diritto sacrosanto di tutti gli uomini di praticare nei modi e nelle forme più diverse il culto dei morti, con l’esigenza di tutelare la salute pubblica dai rischi igienico sanitari rivenienti dalla decomposizione delle salme. Ma allo stato, spiegavano nelle loro interpellanza i due politici baresi, appare evidente come alla Civica Amministrazione sfugga l’importanza della duplice funzione sociale dei nostri cimiteri e quanto poco rispettosa sia la stessa delle spoglie di quegli uomini e di quelle donne tanto corteggiate in vita in qualità di elettori, nel recente passato. Con la vana speranza, di avere in qualche modo destato oggi, l’attenzione delle sopite coscienze, ci auguriamo insieme ai parenti dei defunti che riposano nel Cimitero di Ceglie del Campo e di tutti i cittadini cegliesi, che nessuno debba mai destare domani le spoglie mortali di quelle stesse coscienze, dal loro riposo eterno, prima che tutti i processi microbilogici abbiano restituito alla terra quello che da essa è stato generato e che da essa ha tratto e trae il proprio nutrimento, come è accaduto e accade oggi agli sfortunati che riposano nella Necropoli cegliese. Infatti, ancora oggi le salme vengono esumate con largo anticipo rispetto al termine minimo imposto dal regolamento e dalla natura, affinché si completino tutti i processi di decomposizione organica, con l’unico risultato di dover essere costretti a tumulare nuovamente i resti mortali alla meno peggio, arrecando anche notevoli offese alle spoglie stesse ed ai parenti intervenuti alle operazioni. Per finire bisogna ricordare che i relativi lavori, ripresi come detto, da non molto, prevedono la costruzione di 500 loculi, 450 cellette ossari, 84 lotti per cappellette private, 49 lotti per tumuli funerari e 2 aree da 225 mq. cadauna per Arciconfraternite oltre si servizi generali. Ora non resta che attendere il termine dei lavori in tempi brevi, cosi da restituire la perduta serenità sia ai vivi che ai morti. Sperem…

 

Antonio De Luigi

 


Pubblicato il 14 Maggio 2013

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