Cultura e Spettacoli

Comprendere il senso del Triduo Pasquale

Comincia  oggi il periodo liturgico più intenso dell’anno per i cattolici, momento che sfocia Domenica con la  Pasqua. Per capirne di più e comprendere il senso di quello che comunemente si definisce Triduo Pasquale, abbiamo interpellato il noto teologo e liturgista barese, don Nicola Bux.

Don Nicola, che cosa è esattamente il Triduo Pasquale?

“Lo dice la parola stessa. Sono quei tre giorni, riassunti in atti liturgici, che poi sfociano nella Domenica di Pasqua, momento conclusivo del triduo, giornata nella quale celebriamo Cristo risorto”.

Oggi intanto è Giovedì Santo, con la tradizionale messa vespertina della Cena del Signore ( maggiormente conosciuta come lavanda dei piedi). Fa parte o no del Triduo?

“Non propriamente. Tale celebrazione, che tuttavia ha un grandissimo significato teologico, è un preludio al Triduo che propriamente inizia venerdì con l’azione liturgica della Passione”.

Qual è il senso della messa della Cena del Signore?

“In questa celebrazione si ricorda la cena mistica di Gesù prima della sua Passione, crocifissione e morte. Inoltre, e questo è da mettere in evidenza, con questa cena il Signore ha istituito due cose fondamentali: l’ eucarestia e il sacerdozio “.

Venerdì Santo, nelle chiese si svolge la Passione..

“Questo è il primo e vero atto del Triduo. In tale liturgia facciamo memoria della morte in croce del Signore. Infatti, la liturgia inizia in silenzio, con il celebrante che si prostra a terra davanti all’altare “.

In alcune chiese, come la sua di San Giuseppe alla Città Vecchia, dopo la Passione si svolge la Deposizione dalla Croce. Che cosa è?

“Un atto di profonda devozione e pietà popolare, ma non una liturgia. La Deposizione dalla Croce si tiene  generalmente a Gerusalemme ed è comunemente detta  “funerale di Gesù”. Rappresenta il momento nel quale il Signore, ormai morto, è tolto dalla croce e messo nel sepolcro”.

Sabato Santo, secondo giorno del Triduo e veglia notturna..

“Questa è la Madre di tutte le veglie, secondo la definizione di Sant’ Agostino. In questa notte celebriamo, anche con segni visivi quali il lucernaio, la Resurrezione e, dove possibile, si amministrano i sacramenti come battesimo, eucarestia e cresima. La partecipazione a questa liturgia vale per compiere il precetto domenicale”.

Infine ultimo giorno del Triduo, la Domenica di Pasqua..

“Vero, le letture ovviamente sono diverse dalla notte, ma anche qui siamo in festa, celebrando il Signore  già risorto”.

Come partecipare al Triduo in modo adeguato?

“Il modo migliore è seguire la liturgia della chiesa”.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 29 Marzo 2018

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