Cronaca

Costa Ripagnola al Tar: il Comune perde tempo e restano soli, gli ambientalisti

Sono più anni, oramai, che tutta l’area a ridosso del mare tra i comuni di Polignano e Monopoli è al centro di una trattativa serrata tra imprese private, enti pubblici e comitati ambientalisti. Con questi ultimi che non esitano a parlare di speculazione edilizia per togliere spazi vitali alla natura. Nel mirino anche i risultati d’una conferenza di Servizi sulla realizzazione di ‘resort’ a Costa Ripagnola, appunto, <<attenzionata>> non molto tempo fa dai rappresentanti di Legambiente/Puglia con gli atti decisionali adottati dalla Regione Puglia ed enti annessi a tutela del territorio, che dovrebbero aprire la strada a un parco regionale nuovo nell’area compresa sempre tra i comuni Polignano a Mare e Monopoli. E invece, stando alle voci che continuano a circolare incontrollate sui canali social, la  “ristrutturazione” di trulletti deposito in camere/suite di albergo sarebbe stata perfezionata -almeno sulla carta – mentre l’Autorità di Bacino dichiarava che la lama, a seguito di un tombamento non autorizzato, perdeva le proprie peculiarità funzionali e ambientali, come non esistesse. Ergo, l’Ufficio urbanistica regionale avrebbe dovuto garantire più ampia presenza delle associazioni ambientaliste, sottolineando che i trulletti non vanno considerati “singolarmente” come interventi di restauro e risanamento conservativo ma, invece, prefigurano un cambio di destinazione dell’area per la realizzazione di un “albergo diffuso”. Inoltre, confermando la valenza della Valutazione di Impatto Ambientale nel procedimento PAUR, la Regione Puglia sembra non aver ancora superato le argomentazioni che il Comune di Polignano aveva posto alla base del ritiro in autotutela delle proprie autorizzazioni, facendole venir meno con le varianti approvate. Non sarebbe proprio ammissibile istituire un nuovo Parco regionale e al contempo autorizzare interventi speculativi che favoriscono il consumo di suolo. Insomma, semplici sospetti sull’iter e sui risultati della Conferenza di Servizi, ovvero certezze di chi segue molto attentamente i procedimenti attinenti la vasta area verso il mare, a sud del capoluogo pugliese? La eventualità d’una struttura alberghiera tra Cozze, Polignano e Conversano emerge ancora una volta sui verbali regionali con le motivazioni del drastico cambio di rotta della stessa Regione Puglia e per poter esprimere un parere più dettagliato sulla vicenda, i margini di manovra appaiono ancora molto ridotti. E di conseguenza, se si confermasse la linea del deturpamento del territorio costiero, intraprendere le azioni necessarie, preservando l’area di interesse naturalistico e paesaggistico. Per dirla tutta e in breve, il destino del Parco Naturale Regionale di Costa Ripagnola resta incerto. Anzi, nubi ogni giorno più scure si addensano sul prospetto costiero barese, protetto (…si fa per dire) da una legge approvata dal parlamentino pugliese ‘obtorto collo’, nel corso dell’ultima seduta utile prima del rompete a fine luglio 2020. E così anche altri comitati e associazioni ambientaliste, dai ‘Pastori della Costa’ e ‘Gabbiani del Parco’,a quella  contro la ‘discarica Martucci’, passando per il FAI e fino ai Verdi, stanno tuttora con occhi aperti e orecchie tese, mentre in questi giorni scoppia un altro caso al comune di Polignano a mare e sempre sul progetto dell’albergo diffuso nell’area contesa di Costa Ripagnola che, come sanno tutti, una legge regionale ha destinato a parco naturale. La nuova amministrazione sarebbe ancora contraria all’insediamento alberghiero, ma con tutti i condizionali del caso stante il parere opposto espresso dalla precedente amministrazione comunale. E per poter ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia contro il progetto, come il consiglio comunale aveva deliberato due settimane fa, c’era bisogno di un passo indietro non soltanto politico, ma soprattutto burocratico/amministrativo da parte dello stesso ente comunale. Il sindaco ha così chiesto al responsabile dell’ufficio tecnico di revocare il precedente provvedimento, ma i tempi impietosi della burocrazia ci hanno messo lo zampino e i termini per depositare il ricorso dinanzi ai giudici amministrativi baresi di piazza Massari sono inesorabilmente scaduti. Almeno per il Comune di Polignano a Mare, lasciando il solo gruppo dei ‘Gabbiani del Parco di Costa Ripagnola’ a depositare il proprio ricorso (atto presentato al Tar/Puglia l’altro ieri, con gli avvocati Amenduni, Lofoco e Sgobba) sostenendo che la realizzazione dell’albergo non puo’ iniziare se prima non saranno ripristinati i luoghi, cosi’ come previsto dal permesso regionale, a cominciare da una lama, praticamente ‘tombata’ per farne una strada.

Francesco De Martino


Pubblicato il 3 Novembre 2022

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