Cronaca

“Crediamo nel potere della preghiera di intercessione”

San Nicola è un punto di incontro molto sentito tra oriente ed occidente e caro sia agli ortodossi che ai cattolici. In questa intervista al Quotidiano di Bari il rettore della Pontificia Basilica di San Nicola a Bari parla della guerra russo-ucraina e del ruolo del santo di Myra.

Padre Distante, la pace è in pericolo, che fare?

“Noi, come cristiani, il dono della pace già lo abbiamo. Si chiama Cristo. Infatti egli dice: vi dò la pace, vi dò la mia pace, formula che recitiamo anche durante la santa messa. Naturalmente la pace di Cristo non è quella degli uomini, questo è vero. Sulla scorta di quanto ci dice il Signore, nel quale crediamo sia noi cattolici che gli ortodossi, dunque, dobbiamo tutti cercare di mantenere questo prezioso dono che oggi sembra mancare. Un peccato, potremmo vivere tutti giorni maggiormente sereni”.

San Nicola è caro ai cattolici, ma anche molto amato da russi e ucraini. Può giocare un ruolo importante?

“Noi crediamo nel potere della preghiera di intercessione, tuttavia il modello principale a cui guardare resta sempre Cristo. Ovviamente i santi intercedono per noi e penso che San Nicola in questo senso possa giocare un ruolo importante affinchè come dicevo il prima possibile si possa tornare a un clima diverso tra i popoli. Le guerre non risolvono mai niente e sono follia, come ha detto il Papa. Ci auguriamo vivamente che possa tornare la ragione e porre fine a un conflitto che porta morte e distruzione tra gli innocenti”.

I russi mancheranno a Bari…

“I russi, ma anche gli ucraini, sono mancati per tanto tempo durante la pandemia. Mi auguro che questa loro assenza sia solo temporanea per un semplice motivo: se tornano vorrà dire che il conflitto è superato. Tutti noi abbiamo il dovere di lavorare per la pace, per un mondo nel quale i popoli camminino uniti e vedere nazioni cristiane che si combattono ci fa soffrire”.

Si avvicina il triduo di maggio dedicato a San Nicola: come lo preparate?

“Col solito impegno. Cerchiamo di realizzarlo fedeli alla tradizione, ma anche attenti al rispetto della normativa anti Covid e agli sviluppi di questa guerra che non ci lascia dormire sonni molto tranquilli”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 9 Aprile 2022

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