Cultura e Spettacoli

Da Sant’Annea alla Furfane

Sant’Annèa (o Santannèa) è una località che prende il nome da una fastosa villa romanai cui ruderi si estendono su un’altura 3 km a sud del lago di Lesina. Si vuole che questa fastosa dimora, una volta andata in rovina, abbia dato origine ad un casale. Con le scorrerie del Longobardi i pochi abitanti di questo casale rimasto senza nome, insieme a quelli di altri due casali (Devia e Maletta) trovarono rifugio presso un non lontano castrum normanno, poi destinato a diventare San Nicandro Garganico. Lo studio degli avanzi di Sant’Annea fa pensare a qualcosa di più della dimora d campagna di un facoltoso patrizio. Si calcola che gli ettari di terra di pertinenza di questo fabbricato fossero numerose decine. Accanto alla residenza personale del padrone di casa (a giudicare dalle dimensioni dei muri perimetrali, il fabbricato doveva avere almeno un piano superiore) sembra si sviluppasse un vasto insieme di edifici, probabilmente stalle, magazzini e altri locali adibiti alla lavorazione del latte e dei prodotti della terra. Tanta diversificazione è confermata dalla differente qualità delle tecniche murarie adoperate : Il complesso sistema dell’opus reticolatum per gli ambienti di rappresentanza e quelli destinati ad accogliere i proprietari ; quello meno raffinato dell’opus listatum per cucine, alloggi della servitù e ambienti minori ; infine la grezza tecnica dell’opus incertum per dispense, laboratori, ricoveri e recinti (insomma, patrizi, popolani, bestie e cose, a ciascuno il suo muro). Quasi certamente un posto così attrezzato fungeva anche da locanda e da stazione di posta. Di questi luoghi di sosta la Puglia romana dovette essere ricca lungo le vie consolari. Ma di tanti che essi furono, restano tracce esigue. Nella Daunia, oltre Sant’Annea, sopravvive memoria solo della Furfane, una ‘mansio’ di età imperiale collocata lungo la via Traiana. Le mansiones erano lussuose stazioni di posta riservate agli alti dignitari e a chiunque altro viaggiasse per ragioni di stato. La Furfane sorgeva non lontano dall’Ofanto a metà strada fra le rovine di un’antichissima città preromana, Kerina e un villaggio di nuova fondazione e che della prima era la prosecuzione (si chiamava infatti : Nova Kerina). L’originale Kerina, nel 324 a.C. aveva patito la distruzione ad opera delle orde al comando del re del’Epiro, Alessandro il Molosso, allora in guerra contro Roma. Gli abitanti, scampati al disastro, in un primo momento si erano spostati nelle campagne circostanti (dando vita a numerosi borghi: Tressanti, Fontana-Fura, San Giovanni in Fonte). In un secondo momento si rifugiarono nei pressi di una torre di guardia romana, dove costruirono un  villaggio chiamato Nova Kerina. Poi, per corruzione popolare, Nova Kerina divenne Kerina Nova, da cui Keriniola, corrispondente all’attuale Cerignola.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 4 Febbraio 2022

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