Cultura e Spettacoli

Danza, strumento perfetto per raccontare la protesta

Nel 1918 il compositore Irving Berlin lavorava attorno ad una rivista musicale (‘Yip Yip Yaphank’) destinata a  raccogliere fondi per l’esercito USA. Una delle canzoni in scaletta, il cui tono solenne strideva con lo stile ridanciano della commedia, venne omessa. Vent’anni più tardi, dinanzi alla  minaccia di una nuova guerra mondiale, il compositore statunitense, avendo in animo di scrivere una canzone di pace, pensò di recuperare (adattandolo ai tempi) quel vecchio pezzo non ancora pubblicato. “God Bless America” divenne  così  una delle canzoni patriottiche più amate negli Stati Uniti, quasi un secondo inno nazionale. Due anni dopo, nel 1940, toccato dal tono fazioso e affatto realistico di ‘God Bless America’, Woody Guthrie, un altro compositore USA, compose ‘This Land is your Land’, canzone in aperta controtendenza ed oggi punto di forza del patrimonio folk USA (è stata eseguita anche da Bruce Springstein). Ma il testo della canzone è stato frainteso ad arte, tant’è che George Bush ha potuto utilizzare con successo ‘This Land is your Land’ nella campagna elettorale del 2000. Una cosa che non è andata giù a tutti. Ad indignarsene non sono stati soltanto filosofi, politici e sociologi. Amy Chavasse, coreografa, danzatrice ed insegnante statunitense, si è di recente dichiarata “acutamente consapevole delle contraddizioni tra il tenere alla propria nazione e il sentirsi traditi e arrabbiati dalle sue politiche”. Motivo per il quale ha pensato di elevare una critica al sistema del ‘sogno americano’ nei termini che le sono congeniali. “The Hunger For The Longing” è il nuovo progetto che la compagnia ChavasseDance&Performance presenterà in anteprima mondiale questa sera al Traetta di Bitonto. Un evento che non sarebbe stato possibile senza i buoni uffici di Res Extensa, il corpo di ballo che orbita intorno ad Elisa Barucchieri e che presso il teatro bitontino ha dato vita ad una fertile ‘residenza’ (unica in Puglia per quanto riguarda l’arte coreografica ed una delle pochissime in tutta Italia). Che spettacolo vedremo stasera? Impossibile dirlo. In conferenza stampa Amy Chavasse è stata in proposito avarissima di parole, salvo dichiararsi “curiosa” della reazione del pubblico e definire la danza “strumento perfetto per raccontare la protesta”. Ciarliera si è invece dimostrata dinanzi ad altre domande. Per esempio non ha escluso che le profonde suggestioni del nostro Mezzogiorno, di cui si sta impregnando, potrebbe orientare la sua futura produzione. Quanto al Traetta, una delle danzatrici che accompagneranno la Chavasse in ‘The Hunter for the Longing’ ha detto di non essersi mai esibita in un teatro all’italiana (la pendenza del palcoscenico costituisce “una sfida”) e di esserne affascinata perché posti come questi “raccontano di sé, non sono asettici, non sono semplici contenitori”.
italointeresse@alice.it
 
 
 


Pubblicato il 15 Luglio 2011

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