Cronaca

Decaro continua a perdere pezzi della sua maggioranza

Non è passato ancora un anno dall’insediamento del consiglio comunale di Bari dell’era Decaro e gli spostamenti politici, tra cambi di casacca e passaggi nel gruppo misto, degli eletti nel 2014 a Palazzo di Città hanno interessato finora circa un quarto dell’Assemblea. L’ultimo passaggio in ordine di tempo è quello di Ilaria De Robertis del Pd che è passata al gruppo Misto. Prima di lei, lo scorso mese di Aprile, a lasciare il gruppo della civica “Decaro sindaco” in cui eletto è stato il consigliere Michele Caradonna, che per primo, in questo consiglio, ha dato vita al gruppo di quelli che abbandonano il simbolo sotto il quale hanno ottenuto il seggio. In precedenza, infatti, si erano avuti soltanto dei cambi di casacca di ben quattro consiglieri eletti nella coalizione di centrodestra, e di opposizione, ma che successivamente sono passati in maggioranza. Come si ricorderà, il primo a fare il salto del fossato, dall’opposizione in maggioranza, è stato il consigliere Vito Lacoppola, riconfermato nel 2014 nella lista comunale del Nuovo Centrodestra, ma quasi subito passato in maggioranza col gruppo di Realtà Italia, dopo che l’elezione a sindaco incoronò al ballottaggio del giugno 2014 Antonio Decaro primo cittadino. Nel novembre successivo, vale a dire appena sei mesi dopo le amministrative baresi, un intero gruppo di ben tre consiglieri di centrodestra, Anita Maurodinoia, Livio Sisto e Givanni Smaldone, eletti nella lista del ‘Movimento politico Schittulli’, cambiò nome e simbolo ( il nuovo denominato ‘ Sud al centro ’) per schierarsi dalla parte di Decaro, ossia con il centrosinistra. Osmosi in senso opposto nell’Aula ‘Dalfino’ finora non se ne sono verificate e difficilmente se ne verificheranno in futuro, considerato l’attuale quadro politico pugliese e la situazione in cui versa lo schieramento di centrodestra a Bari ed in Puglia. Sta di fatto, però, che ben due esponenti del centrosinistra, Caradonna e De Robertis per l’appunto, hanno abbandonato la vasta coalizione di centrosinistra che sostiene Decaro e la sua giunta, per mettersi evidentemente nella posizione neutrale del ‘gruppo Misto’ ed avere così le mani libere nelle scelte da fare in Aula. “Quando ho deciso di candidarmi – ha spiegato ieri De Robertis in consiglio quando ha dato comunicazione di uscire dal gruppo del Pd  – l’ho fatto per aderire ad un partito diverso, non certamente ad un partito che cancellasse la speranza di avere dopo tanti anni un parlamento scelto realmente dai cittadini e non dalle oligarchie dei partiti”. La decisione di lasciare il Pd, ha chiarito inoltre De Robertis, è legata anche al fatto che trattasi un partito che “umilia il mondo della scuola, sordo persino ai richiami di tanti parlamentari”. Sembrerebbe, quindi, di capire che l’abbandono di De Robertis del partito in cui è stata eletta sia dovuto più a ragioni di politica nazionale che a vicende interne al Pd locale ed alla maggioranza. Invece no. Infatti, proseguendo la consigliera barese ex Pd ha aggiunto: “Purtroppo ho assistito ad una sostanziale inattività forzata del gruppo consiliare del Pd, perché sin dai primi giorni del mandato ci siamo dovuti scontrare con la barriera tra giunta e consiglio, con una giunta decisa ad andare avanti sempre e comunque e senza quasi mai un reale confronto preventivo”. Poi, un elenco ad alcune delle tante situazioni che non vanno in città ed il cui demerito è certamente ascrivibile all’Amministrazione comunale, come  sporcizia e strade senza manutenzione, o mezzi del trasporto pubblico a pezzi, tutte situazioni queste che, insieme alle considerazioni di politica nazionale del Pd, alla fine hanno portato alla decisione di uscire dal partito e dal gruppo di appartenenza per mettersi chiaramente in posizione critica nei confronti del sindaco e della maggioranza stessa in cui a maggio 2014 è stata eletta. Però, De Robertis ha pure precisato che pur passando al gruppo Misto non abbandonerà la maggioranza, ma si limiterà ad avere una posizione autonoma in consiglio, senza più dover necessariamente seguire le indicazioni del Pd. “Le mie decisioni – ha infatti precisato la consigliera ex dem – saranno prese per i cittadini e non per scontrarmi ad ogni costo con i colleghi delle minoranze anche quando hanno ragione”. “Appartenere alla maggioranza – ha rilevato De Robertis –  non può significare sempre e comunque sostenere le scelte della giunta, anche quando è evidente che trattasi di scelte sbagliate”. Per la cronaca, ricordiamo che nella campagna elettorale delle amministrative baresi del 2014 il nome di De Robertis viaggiava spesso in coppia con quello del presidente del Consiglio comunale uscente e successivamente riconfermato, Pasquale Di Rella (Pd). Ed entrambi era considerati espressione del gruppo politico controllato dall’ex consigliere regionale Nicola Canonico. Ora, infatti, si tratterà di capire se l’abbinamento elettorale tra Di Rella e De Robertis è rimasto anche politico in consiglio comunale oppure si è rotto. Secondo indiscrezioni, il binomio politico ‘Di Rella–De Robertis’ non si è mai realmente interrotto, per cui la recente decisione della De Robertis di abbandonare il Pd senza uscire effettivamente dalla maggioranza è il segnale di un evidente malessere che serpeggia nella coalizione di centrosinistra e nel Pd in particolare, oltre che nei confronti del sindaco e della sua giunta. Da non dimenticare, inoltre, che Di Rella avrebbe dovuto essere candidato alle scorse regionali nel Pd, al posto del non più ricandidato Canonico, ma poi a marzo scorso, per motivi ancora poco chiari, stranamente annunciò di non candidarsi più, nonostante avesse avviato già da dopo le comunali baresi la sua campagna per la candidatura alla Regione. Il sospetto è che nel Pd barese si prepari, dopo l’estate, la resa dei conti interna non solo al partito, ma anche alla maggioranza al Comune che sostiene il sindaco Decaro. Una maggioranza ampia, che sulla carta conta ben 26 consiglieri su 36, ma che in realtà potrebbe molto meno consistente di quello che appare. Anche perché le critiche e le accuse mosse recentemente da De Robertis al sindaco Decaro sono molti più di due consiglieri di maggioranza a condividerle, oltre che molti baresi che lo scorso anno scelsero Decaro, ma che ora sono già scontenti e, quindi, delusi dalla sua gestione della città. In conclusione, ricordiamo pure che nella coalizione di centrodestra al Comune il gruppo dei 4 eletti in Forza Italia, a seguito delle note vicende interne al partito, dovrebbe essere in procinto di scindersi, da una parte Irma Melini e Michele Picaro che continueranno a rimanere col simbolo della lista in cui sono stati eletti, e dall’altra i consiglieri Pasquale Finocchio e Fabio Romito che dovrebbero riconoscersi nel nuovo partito dei ‘Conservatori e Riformisti’ di Raffaele Fitto, ma che non potendo formare un nuovo gruppo, essendo necessari per regolamento almeno tre consiglieri, dovrebbero entrare anch’essi a far parte del gruppo Misto, in compagnia di Caradonna e De Robertis. In fondo, il responsabile pugliese di Fi, Luigi Vitali, ha già detto che chi, degli eletti in Fi, non ha fatto campagna elettorale per il partito alle scorse regionali deve considerarsi già fuori dal gruppo al Comune. E probabilmente nel centrosinistra non aspettavano altro per quadrare, all’occorrenza, i loro conti in consiglio, qualora fosse necessario.

  Giuseppe Palella


Pubblicato il 10 Luglio 2015

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