Cronaca

Di Paola: “Una richiesta molto singolare. E’ uso di potere per la lotta politica”

Gli enti proprietari dell’Adp spa, l’Azienda pubblica di gestione degli aeroporti pugliesi, tra cui Regione Puglia e Comune di Bari in primis, hanno deciso di presentare all’ex amministratore delegato della società, Domenico Di Paola, il conto delle somme che lo stesso – sempre secondo i soci dell’Adp – avrebbe speso indebitamente durante i suoi 12 anni di gestione della società. Infatti, secondo i calcoli effetti recentemente dall’Area controlli e finanza della Regione, l’ingegner Di Paola, durante gli anni in cui ha ricoperto la carica di Ad dell’Adp, avrebbe fatto spendere alla società aeroportuale circa 576mila Euro, per la sua sicurezza personale e probabilmente anche per quelle di beni a lui riconducibili. Una spesa che evidentemente – secondo i soci proprietari –  non competeva alla società pubblica di cui Di Paola era amministratore unico. E, quindi, non doveva essere addebitata a quest’ultima il relativo costo, essendo la vigilanza personale privata un servizio che doveva ricadere esclusivamente sul conto personale dell’interessato e non, invece, su quello dell’Adp di cui Di Paola era gestore pro tempore indicato dalla Regione. L’assemblea dei soci dell’Azienda aeroportuale pugliese ha ritenuto probabilmente che Di Paola, per le necessità di sicurezza connesse alla funzione di manager di una società pubblica, avrebbe dovuto interessare la Prefettura che, dopo l’espletata l’istruttoria di legge, avrebbe potuto affidare alle Forze dell’ordine il compito di garantire la sicurezza individuale del manager, se vi erano i presupposti di legge, previsti per tal genere di tutela. Però, ciò che ora sorprende maggiormente l’opinione pubblica pugliese, e in particolare barese, non è tanto l’eventuale abuso che Di Paola possa aver commesso a suo tempo, quando da amministratore unico dell’Adp ha usufruito, mettendone a carico della società il relativo costo, del servizio di vigilanza privata per se o per suoi beni, quanto il fatto che la contestazione di tale eventuale abuso avvenga adesso che Di Paola non riveste più quel ruolo da quasi un anno. E fatto ancora più sospetto è che la denuncia e contestazione del predetto eventuale abuso da parte dei soci di Adp (da non dimenticare Regione Puglia e Comune di Bari!) sia avvenuta dopo che lo stesso Di Paola si è candidato a sindaco di Bari, accettando di farsi sostenere anche da partiti politici del centrodestra. Ossia da una coalizione di forze opposte a quelle che amministrano da circa dieci anni il Comune di Bari e la Regione. Infatti, è Di Paola stesso che, in una nota di commento alla decisione dell’assemblea dei soci di Adp di chiedergli la restituzione delle somme spese per la sua sicurezza, ha dichiarato: “La ritengo una richiesta alquanto singolare per molti motivi di carattere procedurale, di contenuti e di diritto, visto che i bilanci sono sempre stati approvati da tutti gli organi di controllo e deliberati per anni ed anni”. Ma, prescindendo da dubbi e rilievi di natura giuridica e procedimentale, oltre che di intempestività nell’avviare l’azione di recupero delle somme che Di Paola possa aver speso per la sicurezza personale abusando del proprio ruolo di Ad della società aeroportuale, ciò che sorprende maggiormente è il fatto che Di Paola era stato invitato a partecipare alle primarie del centrosinistra per riceve il sostegno di questa coalizione alla sua candidatura a sindaco. E ad invitarlo era stato proprio il sindaco uscente del centrosinistra, Emiliano per l’appunto, divenuto nel frattempo segretario regionale del maggior partito della coalizione, il Pd. Lo stesso Emiliano che, appena ha saputo del sostegno assicurato a Di Paola dal centrodestra, ha chiesto in veste di rappresentante del Comune di Bari (socio di Adp) la convocazione dell’assemblea societaria, per promuovere l’azione civile di restituzione delle presunte spese indebite dell’ex manager. Un comportamento sicuramente incoerente almeno sotto l’aspetto politico, poiché nel giro di pochissimo tempo sulla stessa persona, Di Paola per l’appunto, prima il sindaco Emiliano intesseva elogi, al punto di invitarlo a proporsi candidato sindaco per il centrosinistra, e successivamente al rifiuto è iniziata una pesante campagna accusatoria, scandalistica e denigratoria nei confronti dello stesso Di Paola, solo perché probabilmente aveva accettato l’appoggio della coalizione politica opposta. Come al solito la politica vede certi comportamenti sospetti, o poco ortodossi, solo quando gli fa comodo, dato che il comportamento dell’ex manager Di Paola è stato ritenuto ineccepibile per circa dieci anni da Comune di Bari e Regione, tanto che fu riconfermato nell’incarico proprio dal centrosinistra, mentre ora che lo stesso Di Paola si è avvicinato allo schieramento che lo aveva inizialmente indicato al vertice di Adp, non va più bene e se ne scoprono i presunti “difetti”.      

 

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 9 Aprile 2014

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