Cultura e Spettacoli

“Domani a memoria”, l’audio libro di Michele Mirabella

“Domani a memoria”: si chiama così l’audio libro realizzato dal bitontino professor Michele Mirabella presentato di recente a Bari nel corso di un interessante incontro organizzato dalla Fondazione Tatarella. Il lavoro è edito da Volume Audiobooks. E’ una raccolta di 27 classici della poesia italiana recitati a memoria da Michele Mirabella, conduttore Rai che il Quotidiano ha intervistato.

Professor Mirabella: perché quel titolo?

“Domani a memoria lo dicevano a noi, quando la scuola era scuola, i maestri. Era un comando, imparare a memoria una poesia. E in questo audio metto 27 classici della nostra letteratura che declamo”.

Insomma, per gli alunni di una volta quello dell’apprendere a memoria era un ordine tassativo…

“Era importante ed anche bello, utile. Un’ottima abitudine che in gran parte si è persa. Serviva da un lato ad esercitare la memoria, per l’altro e fare in modo che bagagli culturali non andassero smarriti. Oggi esercitiamo solo la memoria del telefonino o del pc purtroppo”.

Domani a memoria era una minaccia?

“No, assolutamente. La punizione, salutare e terapeutica, arrivava giustamente quando non eseguivi il compito assegnato”.

Che cosa contiene l’audio libro?

“Ventisette brani della nostra tradizione letteraria tra i maggiormente famosi. E’ opportuno che questo patrimonio di cultura non vada smarrito e rinfrescare fa bene. Ci sono Dante, Petrarca, Ugo Foscolo ed anche la preghiera del Padre Nostro in latino”.

A proposito del latino. Conferma di essere favorevole alla messa antica?

“Certo e non per una posizione snob. Il latino è la lingua della nostra civiltà e del da dove veniamo, non è  giusto dimenticarla. La messa in latino, quella antica, lo affermo senza alcuno snobismo, ha più senso del mistero, porta maggiormente verso il trascendente. Ben altra cosa rispetto a quelle liturgie con le chitarre. Non ho nulla contro le schitarrate, ma almeno fossero belle. Non lo sono neppure, nella maggior parte dei casi”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 17 Novembre 2021

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