Cultura e Spettacoli

Donna-pesce o donna-uccello?

Il Mito in Puglia non esclude le sirene. Le struggenti leggende relative a creature come Leucasia e Skuma, rispettivamente le donne-pesce di Santa Maria di Leuca e di Taranto, lo confermano. Nel caso della città dei due mari il richiamo della sirena è avvertito con particolare intensità. Risalgono agli anni novanta alcune pregevoli riproduzioni ‘sireniche’ realizzate da uno scultore locale, Francesco Trani. Nell’immagine si può apprezzare una delle opere dell’artista tarantino che ornano la scogliera artificiale di Molo Sant’Eligio, nel Mar Grande ; invece che in pietra, le statue sono in cemento marino per meglio resistere all’erosione (sensibile al fascino del mito, Trani ha firmato altre due sculture a tema mitologico : l’Amazzone collocata in via Alto Adige e la Ninfa Tarantina, realizzata sfruttando un tronco di pino abbattuto e collocata presso la Discesa del Vasto nel borgo antico). C’è poi un’altra sirena : quella di Canosa. Si tratta di una statuetta in terracotta del III secolo avanti Cristo che faceva parte di un corredo funebre del IV secolo avanti Cristo e tornata casualmente alla luce nel corso di lavori nel borgo antico della città pugliese. A giudicare da quel braccio destro sollevato in un tipico gesto di lamento le si può assegnare la funzione di psicopompo, entità intermedia tra il regno della luce e quello delle tenebre, incaricata di accompagnare i defunti dall’una all’altra dimensione. Qualcuno avanza dubbi sul fatto che si tratti di una sirena e ciò a causa delle ali che spuntano dalle spalle, del piumaggio che all’altezza della vita evolve in una coda piumata e del fatto che dal di sotto della veste non si dipartono gambe raccolte in un unico involucro squamoso, bensì zampe che terminano in poderosi artigli. Allora è la rappresentazione di un’arpia ? No. Anche l’arpia è un essere mostruoso dal busto e il volto di donna ed ali e grinfie di rapace, ma a differenza delle sirene, le arpie non cantano, non suonano, né si nutrono di carne umana. La piccola scultura di Canosa riproduce davvero una sirena, tenuto conto che questa creatura fantastica è intesa come ibrido donna-pesce nella cultura medievale e come donna-uccello nel mito greco. Infatti quando Circe mette in guardia Ulisse contro le ‘sirene’ parla di creature che invece di nuotare stanno sedute sugli scogli che “biancheggiano di ossa” e che contornano la loro “isola arida e rocciosa”. E aggiunge che esse sono in attesa dei naviganti da sedurre con la loro irresistibile “voce dal suono di miele”. Una volta che i marinai, abbandonata la nave, abbiano raggiunto quella riva, esse spiccano il volo e piombano loro addosso letali come falchi.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 8 Luglio 2020

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