Cronaca

Dopo 20 anni di abbandono la Regione “regala” l’ex Ostello al Comune

 

 

Il Consiglio regionale della Puglia nella seduta di martedì scorso ha approvato con 30 voti a favore ed 8 astensioni il provvedimento di legge con cui si è trasferita la proprietà della struttura, ormai ridotta ad un rudere, dell’ex Ostello della gioventù situata sul lungomare Massaro di Palese. Una struttura, questa, di circa una trentina di stanze collocate su due livelli (piano terra e primo piano) che – come è noto – è in stato di abbandono dalla seconda metà degli anni Novanta del secolo scorso, quando fu dismessa la conduzione da parte di un gestore privato, perché necessitava di costosi interventi di manutenzione straordinaria ed adeguamenti normativi all’uso per cui veniva utilizzata. Il gestore dell’Ostello della gioventù  lo conduceva a particolari condizioni (in nome e per conto dell’allora Apt pugliese, ossia l’Azienda regionale per il turismo, proprietaria dell’immobile) che ne impedivano di trasformare quell’attività in un vero e proprio esercizio commerciale a tutti gli effetti, per cui era tenuto a rispettare un tariffario per gli utenti della struttura concordato con il concedente che a sua volta, però, avrebbe dovuto provvedere a tutti i necessari interventi di adeguamento e manutenzione straordinaria al regolare svolgimento dell’attività di promozione turistica giovanile in esso svolta. Da allora, infatti, la struttura dell’ex Ostello è rimasta in stato di abbandono ed i continui sconvolgimenti avvenuti sia in capo all’ente proprietario, sia di competenze in materia di turismo, passate con la riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 quasi tutte a carico della Regione, hanno fatto il resto. Nei quasi vent’anni di abbandono diversi politici locali a Palese hanno utilizzato il rudere dell’ex Ostello come uno dei punti salienti ed imprescindibile del loro impegno amministrativo qualora fossero stati eletti, ma poi, benché eletti, hanno fatto poco o nulla per evitare che tale bene pubblico tornasse al suo antico splendore o, quantomeno, che fosse bloccato nel suo quotidiano e continuo deperimento. E, come si ricorderà, tra i politici che per primi accorsero al capezzale dell’ex Ostello ci fu, nel 2004, l’attuale governatore pugliese Michele Emiliano che, da candidato a sindaco di Bari alla sua prima esperienza di competitor elettorale, assicurò un rapido recupero dell’immobile in caso di elezione a Primo cittadino, dopo essersi recato personalmente nell’allora non ancora del tutto degradata struttura ad assicurare un gruppo giovanile del partito di Rifondazione comunista che aveva occupato abusivamente, in segno di protesta, quella struttura e ne sollecitava il recupero strutturale e funzionale. All’epoca anche un candidato palesino del centrosinistra al consiglio comunale di Bari, anch’egli eletto e tutt’ora presente sui banchi dell’Aula “Dalfino”, Massimo Maiorano, prometteva di impegnarsi per l’ex Ostello. Promessa, da quest’ultimo, reiterata anche nelle sue campagne elettorali successive, ma senza poi alcun esito concreto. Difatti, dalle amministrative del 2004 sono passati circa 13 anni e, nel frattempo, un autorevole esponente di rifondazione comunista, Nichi Vendola, è stato pure per ben due mandati governatore della Puglia e l’ex sindaco Emiliano gli succeduto nel 2015, però il rudere dell’Ostello della Gioventù è rimasto tal quale, o peggio, di come lo avevano trovato i menzionati politici, che anche su tale problema hanno a suo tempo raccolto consensi tra i palesini benpensanti. Ora, a rialzare il sipario sulla struttura abbandonata dell’ex Ostello della gioventù di Palese è un altro esponente del Pd, il consigliere regionale, nonché segretario pugliese del partito, Marco Lacarra, che (in una nota diffusa dal proprio “compagno di cordata” al Comune di Bari, il consigliere palesino Michelangelo Cavone) ha dichiarato: “Il passaggio dell’Ostello della Gioventù al Comune di Bari sarà un’occasione per recuperare e rilanciare questa storica struttura, che versa da troppo tempo in stato di abbandono e profondo degrado. Bene ha fatto il Consiglio regionale  a votare la proposta di legge a firma del consigliere Amati, che grazie a un mio emendamento nella competente commissione ha incluso anche l’Ostello della gioventù”. E, proseguendo, sempre a proposito dell’ex Ostello di Palese, Lacarra ad onor di cronaca ha pure  ricordato che “alcuni anni fa, quando ero assessore ai Lavori pubblici del Comune, avevo anche presentato un progetto di recupero dell’immobile, che però non è stato mai attuato per mancanza di fondi”. “Ora – ha aggiunto ancora Lacarra – il provvedimento, sollecitato anche dal consigliere comunale e metropolitano Michelangelo Cavone, può davvero consentire un cambiamento, con l’accesso alle risorse della programmazione comunitaria 2014-2020 e quelle previste nel Patto per il Sud, per assicurare la ristrutturazione e la valorizzazione dell’immobile”. Per poi concludere: “Non sarà un’operazione semplice, ma questo angolo di Bari merita di essere rivalutato senza cancellare le tracce del passato”. E con riferimento a tali affermazioni, qualche palesino ha ironicamente commentato: “Per fortuna Lacarra non è andato oltre la notizia del passaggio dall’Apt di Bari al Comune della proprietà del rudere dell’ex Ostello, considerato che in passato, per sua stessa ammissione, il Comune di Bari fu poco sensibile al reperimento dei fondi per adempiere ad un impegno che il Capo stesso dell’Amministrazione in cui lui era assessore aveva assunto nel 2004”. Ed ora che Emiliano è presidente della Regione e Lacarra è consigliere regionale e, quindi, quindi avrebbero potuto ancor più celermente provvedere agli stanziamenti economici per il recupero strutturale e funzionale dell’ex Ostello, hanno invece preferito “sbolognarlo” al Comune. Ma quanto tempo ancora passerà prima che la struttura dell’ex Ostello di Palese possa tornare a “vivere”?  Sempre che, visto lo stato in cui è ormai ridotto, nel frattempo non crolli.     

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 11 Novembre 2016

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