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“E’ stata la mia ultima stagione, ringrazio la squadra e il presidente Quarto”

“Ho vissuto una carriera sui campi di D, della Promozione, di Eccellenza e nelle categorie inferiori, mi reputo molto fortunato e non ho rimpianti se non uno quello che avrei potuto fare anche la C2ma mi ruppi il crociato e passò quel treno. Ho avuto, tuttavia, la fortuna di avere i migliori allenatori del panorama calcistico e dilettantistico in Puglia: Sergio Notariale, Gerretto, Nicola Ragno, Caricola, M. Di Giovanni, Columbo, Pietro Armenise, Di Spirito, Sportelli, Mongelli, Nicola Quarto, De Luca, ma quello al quale sono più legato è Roberto D’Ermilio, in quanto abbiamo condiviso vittorie importanti di squadra e poi sono stato onorato di esserne allenato. Invece, come compagni di squadra sono molto legato a Gianni Colella, ma rivolgo il mio ringraziamento dal profondo del cuore al presidente Danilo Quarto, un vincente nato ed al mondo United Sly che dal prossimo anno potrà contare sul suo stadio ed una città intera che la seguirà” questo un passaggio cruciale ad un quasi commosso capitano, Claudio Clementini, della realtà chiamata Sly United, il quale probabilmente aveva già deciso di ritirarsi a fine stagione, ma ne ha dato ieri l’ufficialità. E’ risaputo per chi ne ha raccontato le emozioni in telecronaca, ma ancora di più per chi ci ha giocato che quei ‘campi polverosi’ delle categorie dilettantistiche regalano emozionanti battaglie, sfide all’ultimo secondo, infuocato che nessun’altra serie ti regala. Claudio Clementini, capitano della Sly United ci ha raccontato della sua carriera e non solo, per questo ringraziamo la disponibilità dell’Ufficio stampa della United Sly Trani.

Raccontaci che tipo di difensore sei e del tuo percorso da calciatore sino a primo del passaggio nella United Sly.

Ho iniziato subito a giocare a calcio che ero ragazzino. Diverse sono le maglie che ho indossato ma ho sempre dato tutto senza mai tirarmi indietro e fatto questo mestiere, il più bello del mondo per oltre venti anni. Sono stato a Castellaneta, al San Paolo Bari dove ho vissuto un periodo molto intenso di sette stagioni e lasciato un pezzo di cuore, perché siamo partiti dalla Promozione per arrivare alla D, vincendo due Coppe Italia di Lnd, perdendone un’altra in finale al ‘Flaminio’ di Roma contro il Feralpisalò.  Ho giocato anche a Massafra, in una piazza calda dove ho vinto il campionato di Promozione e conseguito una permanenza in Eccellenza. Sono stato anche alla Polisportiva Real Noci in Eccellenza, al Terlizzi sempre in Eccellenza. Ho giocato nella Leonessa Altamura, nella Virtus Bitritto, nella Sudest Locorotondo e poi un’altra bellissima pagina ma ne parleremo nella United Sly. Ho vinto campionati di promozione quasi sempre, dispiace che in questa mancavano cinque giornate e difficilmente si riprenderà, anzi, direi quasi impossibile. Ringrazio davvero tutti, uno ad uno dai tecnici, presidente e compagni. Che giocatore sono? Sono gli altri a parlarne, diciamo che sono partito da esterno, col vizio del gol, e poi con l’età, sono un classe 1981, sono diventato centrale, mi piace impostare l’azione mi sono sempre ispirato a due idoli, Alessandro Nesta e Paolo Maldini, due bandiere e campioni assoluto. Io nel mio piccolo, oltre ad essere stato uno che non si è mai tirato indietro, i miei compagni mi hanno sempre definito un uomo spogliatoio. Il rimpianto più grande? Forse quando ho avuto la possibilità di andare in C2e mi sono rotto il crociato, però fa parte del gioco”.

Come hai vissuto due mesi di quarantena e se hai il rammarico per aver interrotto la stagione mentre eravate da un passo dalla vittoria.

Riassumo in numero, ventidue vittorie, due pari ed una sconfitta, in casa ben dodici vittorie, migliore attacco con 88 reti e 15 subite, di cui soltanto cinque nelle gare interne. Eravamo, come già ho detto ad un passo dalla vittoria, che penso e mi auguro arriverà lo stesso per meriti acquisiti sul campo. Un dispiacere, non poter disputare la consapevolezza della mia ultima partita, dato che vi annuncio che appenderò le scarpe al chiodo, perché avevo già deciso che era la mia ultima stagione. La quarantena, l’ho vissuta diviso tra casa e lavoro. Per quanto riguarda gli allenamenti, il nostro prof. Pasquale Ambrosi ci ha dato le schede che abbiamo rispettato, pur se giocare ed allenarsi sul campo è altra cosa. Ognuno di noi ha seguito le schede di allenamento, perché se c’è una cosa su tutte nella United Sly, è l’organizzazione maniacale del lavoro, dal direttore generale, Gigi De Lorenzis che ringrazio per avermi portato qui, al presidente Danilo Quarto, quest’ultimo sempre presente con noi la domenica quando giocavamo, a tutto il resto dello staff, grazie Sly”.

Tutto il calcio si è fermato tranne il tuo presidente Danilo Quarto, perché la United Sly dalla prossima stagione si trasferisce a Trani. Anzi, già da ora, la nuova denominazione è diventata, United Sly Trani. Dicci la tua e un pensiero sul tuo presidente, uno determinato sino alla fine per raggiungere gli obiettivi prefissati.

La United Sly, nata a settembre 2016, esattamente una stagione prima del mio arrivo è nata con un solo obiettivo, quella di vincere e farlo con attributi, cuore e determinazione come ha sempre dichiarato il presidente Danilo Quarto. Sono davvero felice di aver fatto parte ad oggi di questa club che già ad oggi non sfigurerebbe in categorie superiori. Ma presto ci arriverà. La Sly Trani? Era il sogno del presidente, quello che mancava, una città e tifoseria che ci potrà seguire. Trani ha una sua storia calcistica e la United Sly sono sicuro che regalerà loro gioie e soddisfazioni. Trani poi è una bellissima cittadina ed ho visto che ha già abbracciato il progetto e l’idea di calcio del presidente Danilo Quarto. Un grande uomo, prima che ancora grande presidente”.

Nella United Sly hai militato per tre stagioni, hai segnato nove gol nei campionati, quest’anno mancava ancora la casella delle reti, però puoi tracciare un bilancio più che positivo?

Non voglio essere ripetitivo ma è stato come vivere una seconda vita calcistica. Io sono arrivato in seconda categoria, poi ogni anno vittoria dopo vittoria anche nella Coppa Puglia, siamo arrivati qui. Dovrei citare tutti i miei compagni, così come sono rimasto legato anche a quelli che hanno lasciato. In fase realizzativa si ho fatto nove gole e sono stato capitano, le presenze di questa stagione non le ricordo, perché il mio primo pensiero è sempre stato dare tutto in campo ed essere da chioccia per i più giovani, farsi sentire nello spogliatoio anche nelle difficoltà. Ma questa è una squadra che ha ereditato ed incarna la voglia e spirito del suo presidente, anche quando è capitato che ci siamo trovati in svantaggio, abbiamo rimontato ed in talune occasioni vinto anche con un punteggio roboante. Con chi ho legato principalmente? Con tutti i miei compagni, però se proprio devo fare un nome, cito volentieri il mio amico Gianni Colella, con lui abbiamo trascorso dieci anni assieme, avevamo già vinto assieme e vincere è sempre bello. Gianni è una mezz’ala offensiva”.

Hai fatto parte anche della Sudest Locorotondo, insieme al direttore generale De Lorenzis, un pensiero su quella tua esperienza e sul direttore della United Sly Trani.

Parto dal direttore Gigi De Lorenzis, uno molto riflessivo e meticoloso. Non trascura alcun dettaglio, uno che in un club fa la differenza, ovvero una di quelle persone che un presidente vorrebbe sempre in società perché è una macchina da guerra e non si ferma mai. Al direttore sono molto grato. Con la Sudest, abbiamo vinto un campionato di ‘Promozione’ ed ottenuto due salvezze in Eccellenza sotto la guida tecnica di Roberto D’Ermilio. Considera, che con Roberto ero stato compagno di squadra, e ritrovarmelo come tecnico, mi aveva spiazzato. Ma mi sono da subito abituato, perché ha delle idee vincenti, predilige un calcio offensivo, per lui ci gettavamo nel fuoco. E’ stato un grande compagno, ma anche un ottimo tecnico e probabilmente è quello al quale sono maggiormente legato”.

Hai già deciso cosa farà il capitano Claudio Clementini dopo aver appeso le scarpe al chiodo?

Ad essere sincero non ero, come tutti d’altronde, pronto a concludere così la mia stagione perché avrei voluto farlo sul campo, e laddove ci fosse la possibilità sarei pronto a tornare in campo. Di sicuro, farò il corso da allenatore e vorrei rimanere nel mondo del calcio. Ho una cultura calcistica a 360 gradi, mi piace vedere il calcio giocato ed anche commentare le partite, vedremo il da farsi. Non lo avevo ancora fatto, perciò ci tengo a ringraziare anche i due tecnici, avuti in questa stagione, mister Nicola Quarto, avuto anche nelle precedenti stagioni con questa maglia, e mister De Luca, subentrato a campionato corso e ha fatto benisissimo ”.

Marco Iusco

 

 


Pubblicato il 7 Maggio 2020

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