Cronaca

Emergenza abitativa: “Sospensione degli sfratti esecutivi”

Emergenza per emergenza, a questo punto, sarebbe necessario a causa della situazione complicata causata dall’emergenza Covid-19 intervenire anche a favore degli inquilini morosi. Ragion per cui, almeno stando alle richieste dei rappresentanti sindacali, toccherebbe alle agenzie della casa sparse sul territorio regionale sospendere gli sfratti esecutivi. Almeno fino al termine dell’emergenza Covid-19 per tutelare tanti cittadini in difficoltà e scongiurare una possibile crisi abitativa. “Le Arca del territorio regionale sospendano subito gli sfratti esecutivi fino al termine dell’emergenza causata dal Covid-19”, la proposta lanciata dal segretario generale della Uil di Puglia, Franco Busto d’accordo con Juri Galasso, coordinatore dell’Uniat Puglia, il sindacato degli inquilini della Uil. Emergenza abitativa in primo piano in Puglia, dunque, anche perché l’Osservatorio sull’emergenza abitativa in Puglia ha consegnato negli anni passati quadri a tinte sempre più fosche sul fronte della crescita del disagio abitativo. In Puglia gli sfratti ad oggi raggiungono la quota del 90% solo per morosità incolpevole, cioè l’impossibilità dell’affittuario di pagare il canone a causa della riduzione della capacità reddituale. Questo mette a rischio in tutto il territorio regionale circa 13 mila famiglie che potrebbero restare senza un tetto, e che risiedono al 70% nei capoluoghi di provincia, mentre altre 30 mila hanno fatto richiesta di alloggio pubblico, mentre il difficile accesso alla casa e l’impossibilità di condurre la propria esistenza in condizioni abitative dignitose, rappresenta a Bari uno tra i problemi più gravi e forse anche più taciuti, causa di sempre maggiore esclusione sociale. Il problema della mancanza e dell’inadeguatezza degli alloggi si è aggravato anche a causa della mancanza di risorse destinate all’edilizia residenziale pubblica: non dimentichiamo che l’Italia è terz’ultima in Europa in termini di peso delle abitazioni sociali sul patrimonio abitativo, superata soltanto da Portogallo e Spagna. Si evidenzia quindi la necessità di adottare misure strutturali, per mostrare una volontà d’inversione di tendenza, dopo anni di totale disinteresse e di fallimento dei recenti provvedimenti legislativi in materia di welfare abitativo. Ma torniamo all’odierna emergenza Coronavirus. “Il decreto Cura Italia – spiegano i rappresentanti sindacali della Uil/Puglia – non contempla alcuna misura specifica in merito, lasciando sostanzialmente piena libertà d’azione alle agenzie regionali per la casa. Riteniamo, quindi, che in un frangente estremamente delicato come quello che la Puglia, come del resto tutto il Paese, sta attraversando in queste settimane, si possa e si debba assumere un’iniziativa immediata volta a non aggiungere a una gravissima crisi sanitaria ed economica una crisi sociale e abitativa, tutelando così chi è più in difficoltà”. In effetti molti degli inquilini che hanno ricevuto l’avviso di sfratto per morosità nei mesi scorsi – continuano Busto e Galasso – che quindi diventerà o è già diventato esecutivo in questo periodo, appartengono alle fasce socio-economiche più fragili, tra le più colpite dalle pur necessarie misure del Governo che ha imposto la chiusura di tante attività produttive per contrastare l’avanzata del virus. Per loro, quindi, diventerebbe pressoché impossibile cercare alternative alle medesime condizioni di un alloggio popolare fornito dall’Arca. “”La Regione Puglia – concludono Busto e Galasso – intervenga senza tentennamenti sulle agenzie per la casa per l’adozione di una misura temporanea che consideriamo di assoluto buonsenso”. E speriamo che, passata la tempesta rischio contagio, anche questo “”Sos”” a beneficio di un’altra delle tante categorie di persone oppresse, non torni nel limbo delle tante occasioni perse, in Puglia…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 20 Marzo 2020

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