Cronaca

Emiliano a tutto campo sulla politica nazionale

 

Michele Emiliano uno e trino. Anzi no! Quartino. Il Primo cittadino di Bari non perde occasione per intervenire sulle vicende politiche nazionali, in particolare su quelle del suo partito, il Pd. Ed ancora una volta ieri “Nonostante le vicende – sostiene qualche acuto addetto ai lavori della politica a Palazzo di Città – non riguardano affatto il suo ruolo di politico locale, Emiliano stranamente interviene per rilasciare una dichiarazione sulla difficile situazione nazionale del partito e sulla delicata e complicata fase politica, che dovrebbe poi portare alla formazione di un Governo di transizione, per la gestione dell’emergenza economico-sociale in cui versa il Paese”. Poi, proseguendo nel ragionamento, fa una significativa considerazione: “Nelle poche righe della nota che riporta la citata dichiarazione del Primo cittadino barese è possibile notare che egli interviene nel dibattito politico nazionale contestualmente come Sindaco e magistrato, ma pure come presidente pugliese del Pd e, in fine, come semplice militante del partito.” In definitiva, rileva con ironia a conclusione della sua considerazione lo stesso addetto ai lavori della politica: “Una dichiarazione in cui Emiliano parla da amministratore locale, da esponente dell’Ordine giudiziario, da politico e pure da militante”. Ma vediamo più nei dettagli la dichiarazione di Emiliano, che ieri ha suscitato qualche commento ironico, come quello innanzi riferito, non soltanto negli ambienti politici locali, ma anche tra coloro che si occupano poco, o nulla, di  politica. Il Primo cittadino, rilevato che i tempi ristretti di una direzione del partito svolta a ridosso delle consultazioni del Presidente della Repubblica, per l’affidamento dell’incarico a formare il nuovo Governo, non consento una discussione ampia al proprio interno, dichiara: “Da sindaco e da magistrato non posso concepire l’idea di porre ostacolo a una richiesta di responsabilità proveniente dal Presidente della Repubblica italiana.” E proprio su questa considerazione non mancano coloro che si chiedono “Perché Emiliano parla da magistrato su vicende di natura politica?” Ed ancora: “Ma come magistrato non è proibito, dall’Ordinamento che disciplina la categoria, fare considerazioni pubbliche su questioni come quelle della formazione di un Governo, sia pur con riferimento ad un generico richiamo ad assunzioni di responsabilità?” E, poi, si domandano pure: “Ma Emiliano, essendo in aspettativa come magistrato, che senso ha fare riferimento al proprio ruolo professionale per una questione prettamente politica?”. Però, ancora più curioso è la parte della dichiarazione in cui Emiliano afferma: “Come presidente del Pd pugliese e da semplice militante di centrosinistra,auspico che le decisioni che verranno prese dal Presidente non siano in contrasto con il sentimento di milioni di elettori del Pd. Elettori che da sempre, e in particolare negli ultimi giorni, hanno confermato in modo molto netto la grande, inconciliabile distanza che separa le posizioni del nostro partito (sulle quali, in campagna elettorale, abbiamo chiesto ed ottenuto il loro voto) da quelle di altre forze politiche”. Infatti – rileva sempre lo stesso acuto osservatore – “Emiliano in quest’ultimo passaggio vorrebbe forse dire in sintesi che si auspica la formazione di un Governo monocolore del Pd o di un Governo tecnico, al quale il Pd dia soltanto l’appoggio esterno?” Ed in fine, sorridendo, fa un un’ultima sarcastica considerazione: “Ma non sarebbe forse più opportuno che Emiliano si occupasse dei problemi di Bari, che sono tanti, anziché pensare alla formazione del nuovo Governo, su cui lui non avrebbe alcun titolo ad intervenire?” Evidentemente però Emiliano sentendosi Uno e Trino ritiene di poter imperversare, disponendo a suo piacimento dell’agorà cittadina. Ma stante l’attuale situazione, potrebbe aver sbagliato i conti.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 24 Aprile 2013

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