Cronaca

Emiliano accusa l’opposizione che replica, “la maggioranza non c’e’ più”

Il clima politico all’interno dei partiti baresi diventa sempre più incandescente nell’approssimarsi della campagna elettorale. Ma a surriscaldare gli animi non ci sono soltanto le scelte che le forze politiche locali saranno chiamate ad effettuare i prossimi mesi, per individuare i nomi da mettere in lista alle prossime amministrative ed il candidato sindaco da sostenere nella successione a Michele Emiliano, perché a complicare il quadro politico cittadino ci sono pure le vicende nazionali dei partiti. Infatti, ad agitare le acque nel centrosinistra barese ci sono le vicende congressuali del Pd, mentre nel centrodestra locale a tener banco è l’implosione romana del Pdl. E queste sono solo alcune delle questioni che si intrecciano con la politica cittadina, in quanto a complicare lo scenario si aggiungono anche alcune formazioni politiche minori o civiche satelliti che, ben sapendo di poter avere un peso, e quindi un ruolo, unicamente nelle competizioni elettorali locali, cercano in tutti i modi di ritagliarsi ora spazi di presenza, per le amministrative baresi della prossima primavera.  I contraccolpi di tale situazione pre-elettorale si ripercuotono, però, anche sulle vicende amministrative cittadine, come è avvenuto nell’ultima seduta di consiglio comunale. Quella relativa all’approvazione del bilancio previsionale 2013, durante la quale è saltato il numero legale e la seduta è stata chiusa anticipatamente con un nulla di fatto. E sarebbe davvero da ingenui della politica pensare che l’insufficienza di presenze nella fila della maggioranza sia stata del tutto involontaria e casuale, quando invece, per la verità, in Aula mancavano già alcuni esponenti di maggioranza e solo il sindaco, forse, si era casualmente allontanato, illudendosi probabilmente che la coalizione di governo, durante la sua assenza, si sarebbe mantenuta comunque compatta. E così, infatti, non è stato ed il sindaco Emiliano ha rimediato un’altra figuraccia proprio sull’approvazione di uno degli atti fondamentali dell’Amministrazione comunale, il bilancio di previsione per l’appunto, che non solo caratterizza tutta l’attività gestionale della giunta, ma anche quella politica della maggioranza, che si contraddistingue particolarmente proprio col sostegno al bilancio di previsione. Un sostegno che, come è noto, se non fosse venuto meno il numero legale comunque non sarebbe stato totale da parte di tutti i rappresentanti di maggioranza (che in teoria sono 32 su 46, oltre il sindaco), ma che in realtà sarebbe stato parziale, perché era comunque assente una parte consistente di tale maggioranza teorica. Infatti, non a caso il coordinatore delle opposizioni, Ninni Cea, ha subito rilevato che per la delibera sul Decentramento la maggioranza ha garantito ben 30 presenze per tutta la durata della lunghissima seduta, mentre sul Bilancio si è ridotta ad appena 23 presenze, qualche ora dopo l’inizio del consiglio. Il sindaco, come è solito fare quando subisce uno smacco, ha minimizzato l’accaduto addebitando la responsabilità dello scioglimento della seduta alle forze di opposizione che, a suo dire, avrebbero approfittato dei pochi attimi di assenza di qualche esponente di maggioranza, per uscire tempestivamente dall’Aula e far venir meno il numero legale. Ed è chiaro che Emiliano si arrampica davvero sugli specchi quando cerca di scaricare sull’opposizione la causa di mancanza del numero legale, perché sarebbe stato davvero singolare se l’opposizione, almeno sulla delibera di Bilancio previsionale, non si fosse contraddistinta nel contrastare l’approvazione di tale atto con qualsiasi strumento regolamentare a disposizione. E, come è noto, tra gli strumenti perfettamente legittimi c’è l’uscita dall’Aula per chi non condivide le scelte contenute in quella delibera. Infatti, il sindaco Emiliano sa bene che alcune  assenze nelle fila della sua maggioranza alla seduta di Bilancio hanno sostanziali giustificazioni di natura politica e non era certo occasionali, perché è da tempo ormai che la maggioranza che lo sostiene è solo raccogliticcia e non più politica, anche se finora nessuno di coloro che non condivide più l’azione amministrativa di Emiliano è uscito allo scoperto. Ma le polemiche non si sono sviluppate soltanto tra il sindaco e l’opposizione, ma hanno riguardato anche settori interni alla stessa maggioranza, che si sono scagliati contro un paio di consiglieri, Pietro Petruzzelli (Pd) e Federico Pirro (Idv), che si erano allontanati per ultimi. Alibi, questo, sicuramente insufficiente a coprire le altre assenze verificatesi nella maggioranza. Però, a chiarire meglio il surriscaldato clima politico ormai presente al Comune, tra l’anima del Pd che fa capo ad Emiliano e quella che si richiama all’area di Massimo D’Alema, ci sono anche le dichiarazioni dell’assessore Marco Lacarra che, a proposito delle convenzioni congressuali svoltesi domenica scorsa nei circoli del Pd di Terra di Bari, polemizza pesantemente con chi teme di perdere il controllo del partito,  evidenziando una inequivocabile supremazia dell’area renziana su quella cuperliana. E lo scontro, forse, è solo all’inizio. 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 21 Novembre 2013

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