Cronaca

Emiliano rivela il suo tentativo fallito per mettere d’accordo Grasso e Renzi

Il presidente della Regione Puglia e leader di Fronte democratico, Michele Emiliano (Pd), ha rivelato di aver tentato di mettere d’accordo il presidente del Senato e leader della neo-formazione di sinistra “Liberi e Uguali”, Pietro Grasso, ed il segretario nazionale del proprio partito, Matteo Renzi, affinché non affrontassero divisi la competizione elettorale per il rinnovo del Palamento. Infatti, ha dichiarato al riguardo il governatore pugliese che, pur avendo “insistito fino all’ultimo perché Grasso e Renzi provassero almeno a costruire un’alleanza tecnica, di desistenza nei collegi per evitare di consegnarli tutti alla destra”, la sua sensazione è stata che “né Grasso né Renzi abbiano alcuna intenzione di collaborare” ad un progetto che li vede almeno in posizioni di non conflittualità. Ed ha poi drasticamente aggiunto: “Vogliono l’uno il sangue dell’altro. E questo addolora profondamente me e, credo, anche tutti i militanti del centrosinistra, che con grande difficoltà distinguono nel grande schema del centrosinistra”. Ma l’analisi dell’antagonista pugliese di Renzi all’interno del Pd alle scorse primarie per la poltrona più rappresentativa nella sede romana di piazza del Nazzareno, non si è limitata soltanto alla situazione attuale del centrosinistra, in quanto ha pure commentato ciò che, secondo lui, è accaduto a livello nazionale negli ultimi tempi nella coalizione di cui egli stesso è parte. “In questi tre anni – ha affermato Emiliano – tutti i grandi dirigenti nazionali del centrosinistra hanno distrutto il centrosinistra”. E questa, sempre secondo il governatore pugliese, “é un responsabilità gravissima che si portano sulla coscienza e sulle spalle e in campagna elettorale non é facile rimediare”. “Uscire dagli spogliatoi senza neanche il pallone – ha rilevato inoltre Emiliano , riferendosi evidentemente alle ormai imminenti elezioni politiche di marzo – non sarà facile per molti candidati, che nei collegi faranno una fatica tremenda”. Anche se poi, proseguendo, ha fatto presente che “in teoria (ndr – Grasso e Renzi)  sarebbero ancora in tempo, a fare questo accordo, ma ormai tutti quanti sappiamo che ognuno é preoccupato di eleggere i suoi, non di costruire un Paese diverso”, definendo “veramente una tragedia” il fatto che il centrosinistra si presenterà diviso nella battaglia elettorale per Camera e Senato, senza però spiegare per chi il mancato accordo politico tra Grasso e Renzi dovrebbe essere effettivamente una “tragedia”, visto precedentemente aveva  chiarito che entrambi i due leader non hanno voluto l’accordo da lui tentato ed auspicato. Emiliano ha poi aggiunto che “il centrosinistra purtroppo ha

messo in campo, in questi tre anni, sull’ambiente, sullo sviluppo industriale e in generale sulla visione del Paese, politiche segmentate” Ovvero, per Emiliano, “buone nel settore specifico, che però non si cucivano in una visione di Paese”. “E questo – ha sottolineato il governatore pugliese – ovviamente ha determinato una marginalizzazione del Pd, la scissione. Quindi, un disastro politico che queste elezioni politiche rischiano di mettere a verbale”. Analisi politica, questa effettuata da Emiliano, che è servita forse a fare da premessa a ciò che ha detto alla fine del suo ragionamento, ossia che “La Puglia é governata dall’Udc che Renzi non ha voluto in coalizione, fino a Sinistra Italiana”. Operazione, quest’ultima, che lo stesso presidente della Regione Puglia ha definito “difficile” senza alcuna ombra di dubbio. Però, ha sottolineato in fine Emiliano: “Ci ha provato prima Vendola, poi ci sto provando anche io”. “Ma – ha concluso il governatore – siamo riusciti ad avere risultati importanti in questi anni grazie a questa formula di governo che noi abbiamo chiamata centrosinistra”.  E su quest’ultima precisazione – ha ironicamente esclamato qualche addetto ai lavori della politica pugliese – “Emiliano ha senz’altro ragione!” Infatti, – ha poi sottolineato lo stesso commentatore della definizione data da Emiliano all’attuale formula politica di governo della Puglia – “il governatore ha detto bene ‘chiamata centrosinistra’ perché a ben vedere tale è solo nel nome, in quanto nella sostanza si è finora trattato di una formula di governo a geometria variabile” rispetto a quello che è il centrosinistra tradizionale. Ma questo è tutto un altro discorso e sul quale Emiliano evita di parlarne, onde evitare verosimilmente di mettere a nudo le contraddizioni e criticità della sua attività di governo alla Regione. Contraddizioni e criticità che, con le dovute differenze, in realtà addebita ai vertici nazionali del sproprio partito, il Pd per l’appunto, ma che di fatto, poi, anche lui pratica quotidianamente in Puglia. E con la differenza che da Roma i responsabili del Pd sono stati spesso silenti su talune azioni distorte del governo pugliese, mentre dalla Puglia non si e mai persa occasione per fare il contrario. E dire che il colore politico di appartenenza al massimo livello di governo, sia nazionale che pugliese, è lo stesso. Altro che….“tragedia” per il centrosinistra. Forse, una tragedia “comica”, più che politica.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 19 Gennaio 2018

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