Feasr: spendere 136 milioni entro dicembre per evitare il disimpegno
Un record assoluto e negativo, quello dei fondi che potrebbero essere persi dalla Regione Puglia nell’ultimo periodo novembre-dicembre 2015, in quota Fondi Europei Agricoli per lo Sviluppo Rurale (FEASR) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, come annota il consigliere del Movimento 5Stelle, Cristian Casili. “Questo significa – spiega subito il pentastellato – che al 31 dicembre di quest’anno occorrerà ancora realizzare, pena il disimpegno automatico, una spesa FEASR di 136.451.368,28 (pari al 14,71% del totale della dotazione finanziaria), corrispondente ad una spesa pubblica pari ad euro 234.582.153,24. A questo importo occorrerà aggiungere un’ulteriore quota privata a carico delle aziende interessate>>. E allora, salvo miracoli, imprese e addetti ai lavori del settore agroalimentare si preparano a incassare un bel colpo, anche se poi c’è chi non avrebbe, poi, molto di che lagnarsi. Ad esempio, il dirigente pugliese del Servizio Agricoltura Gabriele Papa Pagliardini il quale, pur conservando l’incarico di gestione del residuo Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013 proprio fino a dicembre (anche se l’Ente non sa ancora bene come pagargli gli stipendi, visto che lui i compensi li percepiva da dirigente dell’Agricoltura: come trovare capitoli di bilancio autonomo ai quali attingere dal 2016?) si prepara ad incassare un altro incarico da top/manager, stavolta per salvare dal naufragio i consorzi pugliesi: dalla padella alla brace. Dunque, pur avendo incassato il massimo dei voti ( e del peso in busta paga) per aver guidato un settore in perdita per un numero ancora imprecisato di milioni FEASR destinati all’agroalimentare come l’Agricoltura, ecco che Papa Pagliardini pronto a sostituire Giuseppantonio Stanco, già inflessibile capo della procura contabile e commissario dimissionario proprio nel campo consorzi decotti. Che, salvo uno nel foggiano, ora passeranno tutti sotto il suo controllo, come detto, cioè di uno abituato a giocare con ‘ferro,paglia e fuoco’. Accettando un incarico che, in uno modo o nell’altro, lo tiene agganciato al carro dei vari Stefano e compagni. <
Francesco De Martino
Pubblicato il 19 Novembre 2015