Cronaca

Federazioni Vs Regione: sanzioni a tre zeri per i certificati medico-sportivi

 

Certificati medico sportivi agonistici daccapo in primo piano, visto che le federazioni sportive pugliesi non possono di fatto controllare l’elusione dall’obbligo della visita specialistica, perlomeno per chi pratica sport a livello agonistico. E dunque la legge regionale che prevede sanzioni pesantissime alle stesse federazioni, per il Coni Puglia, appare vessatoria. Il Consiglio Regionale del Coni Puglia, infatti, è uscito allo scoperto per esprimere tutta la propria contrarietà a quanto previsto dalla Legge Regionale n. 18 del 19 luglio 2013 sulle “Semplificazioni in materia di rilascio di certificazioni di idoneità all’attività sportiva agonistica – Integrazioni alla L.R. 9/8/2006 n.26”, il cui unico articolo stabilisce che “la Regione commina una sanzione di 5mila euro posta a carico e in solido delle società sportive e delle Federazioni di appartenenza”. Questo nel caso in cui il tesseramento di un atleta, per attività agonistica, avvenga in mancanza di validità del certificato medico di idoneità. Eppure l’anno scorso è stata approvata dai presidenti delle Regioni la riforma dei protocolli d’idoneità rilasciati dai medici sportivi, messa a punto dalla Commissione salute il 10 luglio 2013: il provvedimento semplificava la certificazione medica, stabilendo che per alcuni tipi di attività non sia più necessario il certificato medico. Arrabbiato il presidente del Coni Puglia, Elio Sannicandro, che si scaglia contro le sanzioni stabilite dalla Regione: “E’ una prescrizione vessatoria e di impossibile attuazione per le Federazioni sportive a livello regionale” –spiega l’ex assessore comunale allo Sport- in quanto i tesseramenti avvengono per via informatica a cura delle società sportive che inseriscono online tutti i dati dichiarando, sotto propria responsabilità, di essere in possesso di certificato medico di idoneità alla pratica agonistica. Il numero dei tesseramenti è enorme per ogni Federazione e risulta impossibile controllare decine di migliaia di atleti tesserati in tutta Italia. Ciò comporterebbe un enorme impegno di risorse umane e quindi maggiori costi nonché un allungamento dei tempi di tesseramento che si ritorcerebbe contro le stesse società sportive”. Tutto sempre più difficile, insomma, per chi vuole praticare sport in Puglia, società ed atleti, costretti a ‘tour de force’ per prenotare le visite necessarie, oltre costare un bel mucchio di euro. La stessa legge regionale ha istituito – almeno sulla carta – il tesserino medico elettronico per seguire il percorso sportivo-sanitario degli atleti, il che consentirebbe un effettivo controllo medico, costante nel tempo, per gli atleti agonisti. Ma questo servizio, a cura del sistema sanitario regionale, non è ancora stato attivato. Così come il sistema sanitario e le  Asl non assicurano visite mediche per l’effettivo numero di atleti. Infatti ad oggi vi sono liste di prenotazioni fino ad oltre febbraio 2015. Ciò significa che le società sportive non riescono ad avere l’aggiornamento dei certificati medici per i propri atleti dovendo attendere mesi per le visite: ma sono pure passibili di pesanti sanzioni, da parte della Regione, per mancanza di tale certificato. Quindi un vero paradosso. E le Federazioni sportive sono corresponsabili di eventuali mancanze. “La soluzione burocratica più normale – provoca il presidente del Coni Puglia – nel nostro Paese malato di burocrazia sarebbe quella di sospendere tutti i campionati e le attività sportive per non incorrere in sanzioni?”. Va ricordato che per i minorenni “la visita medico-sportiva per attività agonistica – prosegue Sannicandro – dovrebbe essere gratuita essendo inserita nei Lea (Livelli essenziali di assistenza). Nella realtà diventa molto complicato riuscire a ottenere una visita poiché i centri Asl sono pochi e prospettano lunghe liste di attesa, mentre i Centri di Medicina dello Sport del Coni sono limitati nel numero di visite convenzionate con le Asl.” In sostanza se si dovessero svolgere tutte le visite necessarie non vi sarebbe l’effettiva possibilità per mancanza di risorse e strutture abilitate. Una possibile soluzione, prospettata alla Regione Puglia, sarebbe quella di inserire la Medicina dello Sport nelle branche di Medicina Preventiva, che non sono sottoposte a limiti di spesa: ciò potrebbe effettivamente assicurare a tutti i minori che svolgono attività agonistica in Puglia un’adeguata assistenza medica attraverso la visita annuale di verifica dell’idoneità alla pratica agonistica. Un altro suggerimento che il Consiglio regionale del Coni ha indicato alle varie Federazioni e società sportive, è quello di non concentrare i tesseramenti (e quindi le visite mediche) tra agosto e ottobre, all’inizio dei campionati, ma di distribuire le date fissate per i tesseramenti durante gli altri mesi dell’anno in modo da non sovraffollare i Centri di Medicina dello Sport e consentire un più razionale svolgimento delle visite. “Insomma – conclude Sannicandro – il tema del controllo medico nello sport è di grande attualità ed è necessaria una maggiore attenzione da parte di tutti i soggetti coinvolti: Regione, Asl, Federazioni e società sportive”. Attenzione che per ora in Puglia si concentra sulle multe salatissime comminate dagli uffici regionali a chi non dovesse trovarsi in regola con il possesso di certificati medico-sportivi. Che, per averli, ci sarebbero costi niente male e liste d’attesa di mesi e mesi….

 

Francesco De Martino 


Pubblicato il 5 Novembre 2014

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