Cultura e Spettacoli

Grave di Pasciullo, la concorrenza a Castellana

Il territorio di Cassano delle Murge è così ricco di voragini e grotte che quanto sinora scoperto (e persino dimenticato) corrisponde a non più di un decimo di ciò che si nasconde sotto i nostri piedi. Ma un censimento capillare è impensabile, considerati i costi di un’esplorazione sistematica. E diciamo grazie a curiosi e appassionati Peraltro, la maggior parte delle scoperte è avvenuta ad opera di costore, piuttosto che ad opera di speleologi incaricati da questa o quella Istituzione di sondare il sottosuolo. Sicché, dobbiamo contentarci di quanto – e che comunque non è poco – venuto alla luce. Sorvolando sulle cavità minori, quelle non interessate dalla Storia, nel senso di non aver ospitato primitivi o culti cristiani oppure di non conservare tracce di fauna preistorica, le grotte di maggiore importanza del cassanese si riducono a quattro : quelle di Santa Maria degli Angeli, di Nisco, di Cristo e la Grave di Pasciuddo. Alla prima si accede da una scalinata artificiale scavata all’interno del corrispondente Santuario ; la cavità, impreziosita da un’immagine di una Vergine con Bambino tra una corona di angeli, si estende per un 25 mq e quattro metri di altezza ; lavori di ampliamento e di adattamento delle pareti rocciose alle esigenze dei devoti hanno modificato sensibilmente l’aspetto d’origine. La Grotta di Cristo, prende nome dall’omonimo parco/contrada in cui si apre ; l’ingresso, piuttosto angusto, si allarga, fatti pochi metri, in un vasto antro, da cui si accede a due altri ambienti, l’ultimo dei quali è legato al primo da un passaggio strettissimo, ma percorribile senza procedere carponi. La grotta di Nisco, dal percorso ancora più accidentato e ramificato, è quella in cui sono stati rinvenuti reperti ceramici e resti umani ; si ritiene abbia fatto prima da dimora e poi da necropoli. Infine il pezzo forte : la Grave di Pasciuddo o Pasciullo, altrimenti nota come Grave di Cassano. Si tratta di una voragine dalla ‘bocca’ insolitamente sagomata (vedi immagine) : un approssimativo rettangolo di 5 m. x 10. Oltre la bocca si spalanca un abisso di ben 150 metri. Raggiunto il fondo, si incontrano un cono di detriti e, lateralmente a questo, un bacino fangoso ; un comodo passaggio consente di accedere ad una seconda cavità. La Grave di Cassano si sviluppa linearmente per 850 metri, ricca di suggestive concrezioni e maestosi colonnati in alabastro. Ma non è visitabile. E con ogni probabilità resterà tale. Renderla visitabile, vorrebbe dire metterla in sicurezza, ovvero affrontare un investimento che nessun flusso turistico potrebbe ammortizzare. Purtroppo è così in Puglia, dici ‘Grotte’ e la mente corre a Castellana e di lì non si schioda. Errore, perché di complessi speleologici, sia pure non così imponenti,  la Puglia rigurgita.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 28 Agosto 2019

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