Cronaca

I baresi e la casa, tra pandemia e crisi: di più in casa, preferibilmente in centro

I baresi, il post-covid e le loro abitudini in rapporto soprattutto alla casa, ecco cosa emerge dalla ricerca “”Changes/Unipol” elaborata da Ipsos e che fotografa le trasformazioni sociali in atto. Tutto tra pandemia, crisi energetica e ambientale, condizioni che stanno in ogni caso modificando le abitudini abitative. Dunque, la Città di Bari è al 1° posto in Italia per propensione a vivere in centro città (39%). E il prezzo sarebbe il primo criterio di scelta d’una nuova abitazione (63%), ma se inizia a crescere l’attenzione su alta efficienza energetica e impatto ambientale (38% dei casi), per adesso importanti sono luminosità (51%), zona (42%) e posto auto (42%) gli altri criteri prioritari. E se l’acquisto della casa resta la prima scelta per il 47% dei baresi, essi sono pure tra i più attenti alla sicurezza in Italia: il 31% ritiene che la sicurezza come le telecamere nelle aree comuni siano un criterio di scelta per una casa (contro una media Italia del 18%), mentre per il 14% degli intervistati l’home security è un elemento che non dovrebbe mancare nelle proprie abitazioni (media Italia del 10%). In termini di comfort, sempre secondo la stessa ricerca, il 43% dei baresi non riesce a rinunciare all’aria condizionata e tra gli elementi ritenuti indispensabili, oltre al riscaldamento, l’efficienza energetica (40%) e la terrazza privata (31%). I mobili di design (5%) non sono una priorità. E la pandemia? Beh, ha mutato a fondo le abitudini riducendo la convivialità: rispetto a due anni fa il 47% dei baresi passa meno tempo in casa con gli amici, mentre aumentano “Tv, lettura e radio” (nel 39% dei casi), così come lo “stare con la famiglia” (28%) e “fare hobby e lavoretti” (26%). Ma cresce anche l’attenzione estetica e funzionale della casa: nell’ultimo anno il 31% dei baresi ha sostituito elettrodomestici e almeno 3 su 10 intendono nei prossimi 12 mesi ristrutturare interni (30%) o esterni (35%). Il 30% intende invece cambiare arredi. E ora alcune curiosità emerse dall’indagine tra i baresi, a cominciare ad esempio dal fatto che l’aria condizionata per loro parrebbe proprio rappresentare l’elemento fondamentale in casa e nonostante l’aria condizionata rimane un elemento irrinunciabile nell’appartamento per il 43% dei baresi, si sta sviluppando una consapevolezza in termini di sostenibilità: il 40% dei baresi ritiene che la possibilità di produrre energia ‘green’ o comunque avere impianti energeticamente efficienti sia indispensabile, così come il 31% non farebbe a mano della terrazza privata. Il giardino privato è indicato come “must have” nel 27% e la tv di ultima generazione nel 22% dei casi. Tornando alle conseguenze pandemiche,  il piacere di condividere un momento in casa con gli amici parrebbe essere diminuito, tanto che quasi un barese su due (47%) afferma di passare in casa meno tempo con gli amici rispetto a due anni fa. Avere più tempo da dedicare a sé ha portato i baresi a dedicare più tempo e attenzione agli aspetti estetici e funzionali della propria abitazione. Difatti, negli ultimi 12 mesi, il 31% degli intervistati ha sostituito degli elettrodomestici o intende farlo nei prossimi 12 mesi (30% dei casi). Il 17% ha ristrutturato gli interni (il 30% lo farà nel prossimo anno) e l’11% gli esterni (il 35% nel prossimo anno), anche cogliendo le opportunità offerte dagli incentivi fiscali. Insomma, restrizioni, crisi mondiale e nuove abitudini post/covid sembrano aver intaccato poco desideri, abitudini e consapevolezze degli abitanti della città-capoluogo, sempreché si prendano per buone e si creda incondizionatamente alle conclusioni di indagini e interviste demoscopiche.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 28 Ottobre 2022

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