Cronaca

Il bar Savoia di via Sparano non chiude

Il bar “Savoia”, uno dei più noto locali cittadini situato in via Calefati ad angolo con la centralissima via Sparano, per ora non chiude e di sicuro potrà continuare nell’attività almeno fino alla prossima decisione del Tar-Puglia, che ha sospeso l’ordinanza di chiusura emessa qualche giorno fa dalla ripartizione Attività economiche del Comune. Infatti, il Tribunale amministrativo ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dai gestori del bar “Savoia” unitamente al ricorso d’urgenza contro il provvedimento comunale che ha inspiegabilmente disposto la chiusura di un esercizio commerciale già in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie allo svolgimento dell’attività. Ma vediamo sommariamente la vicenda del celebre Caffè di via Calefati. La ripartizione Urbanistica del Comune aveva rilevato delle presunte irregolarità per l’ubicazione del bagno, che sarebbe stato realizzato con un’altezza del soffitto non regolamentare su un soppalco anziché a piano terra, dove dovrebbe essere facilmente raggiungibile anche dai disabili, oltre ad altre contestazioni inerenti al gazebo esistente all’esterno del locale. Però, i titolari del noto esercizio commerciale, non ritenendo i rilievi eccepiti dal Comune inficianti le autorizzazioni già in loro possesso, si sono limitati a fare soltanto alcuni lavori di miglioria dell’esistente senza per altro adeguarsi pienamente alle prescrizioni della ripartizione Urbanistica poiché, a loro parere talune novità normative non possono avere valore retroattivo. Ma di diverso avviso è la ripartizione Attività economiche che, ritenendo invece urgenti ed indifferibili i prescritti adeguamenti, ha dato un’accelerata alla pratica, disponendo per l’appunto la chiusura immediata del locale, e quindi la sospensione dell’attività. Ovvia ed inevitabile, pertanto, l’opposizione al provvedimento di chiusura dei gestori del bar “Savoia” che hanno fatto ricorso ai giudici amministrativi per continuare nell’attività, almeno fino a quando il Tar non si sarà espresso nelle merito del problema sollevato dalla ripartizione Urbanistica e sulla fondatezza applicativa delle norme richiamate nell’ordinanza di chiusura. Intorno a questa vicenda si è costituito un comitato spontaneo di cittadini e clienti del  locale in questione, che in segno di solidarietà stanno effettuando una raccolta di firme per protestare contro l’Amministrazione comunale barese che, in un momento di crisi dei diversi settori commerciali cittadini, anziché essere cauta con i provvedimenti di chiusura degli esercizi avviati che ancora resistono, si accanisce inasprendo particolarmente, come in questo caso, l’applicazione di norme che sarebbero alquanto discutibili nella loro applicazione retroattiva. Infatti, in una nota diffusa dai gestori del “Savoia” si rileva: “Siamo pronti a dimostrare la nostra assoluta buona fede, non senza esprimere il nostro stupore per un’Amministrazione che, anziché difendere uno dei pochi esercizi commerciali che è realmente in possesso di autorizzazioni e concessioni da sempre valide ed efficaci, peraltro mai annullate o revocate, dimostra di non avere a cuore il destino di questa città”.  Da non dimenticare, inoltre, che il bar “Savoia” conta una quindicina di dipendenti che, in caso di una chiusura temporanea dell’attività, resterebbero senza lavoro. Quindi, prima di un provvedimento così drastico da parte dell’Amministrazione, sarebbe stato forse bene procedere con maggior cautela, per trovare una ragionevole soluzione al problema sollevato dal Comune. Ma, soprattutto, non scoraggiare chi ancora resiste alla crisi economica e dei consumi, mantenendo l’attività ed assicurando lavoro al personale dipendente. Però, l’amministrazione Emiliano ancora una volta ha voluto dare un’inutile dimostrazione di intransigenza ed eccesso di intolleranza amministrativa, su cui ora dovranno esprimersi i giudici del Tar. Per intanto, dopo che è stata resa nota la sospensiva alla chiusura, a dare la solidarietà ai gestori del bar “Savoia” si sono recati due possibili aspiranti candidati per succedere a Michele Emiliano sulla poltrona di sindaco, Luigi D’Ambrosio Lettieri e Desirée Digeronimo. Sarà stata una semplice coincidenza, o un incontro non proprio casuale? Chissà se dalla solidarietà al “Savoia” non possa, poi, nascere ben altra solidarietà,  per le amministrative baresi della prossima primavera.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 5 Ottobre 2013

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