Cronaca

Il Consiglio di Stato ha detto nuovamente “no” alla sospensione della sentenza del Tar

Il Consiglio di Stato ha detto nuovamente “no” alla sospensione della sentenza del Tar Puglia con la quale, lo scorso novembre, i giudici amministrativi baresi hanno stabilito che i seggi spettanti alla coalizione di centrosinistra, che alle elezioni del 20 e 21 settembre 2020 sosteneva la riconferma del governatore uscente Michele Emiliano, sono 27 anziché 29. Infatti, i giudici romani di Palazzo Spada, con due diverse ordinanze rese note ieri, hanno respinto i ricorsi degli ex consiglieri regionali pugliesi di centrosinistra Mario Pendinelli  della lista “Popolari con Emiliano e Peppino Longo  della civica “Con”, che ultimamente avevano impugnato anche il provvedimento con il quale il Consiglio di Stato nelle scorse settimane aveva rigettato la sospensione cautelativa presidenziale, concessa ai primi di dicembre scorso, del dispositivo della sentenza del Tar Puglia che ha corretto l’assegnazione del premio di maggioranza, passato da 29 a 27 seggi, attribuendo quindi i posti in Consiglio regionale ad Antonio Paolo Scalera della civica di centrodestra “La Puglia Domani ed a Vito De Palma di “Forza Italia” in sostituzione dei citati Longo e Pendinelli, entrambi dichiarati eletti a novembre del 2020 dalla Commissione centrale elettorale della Corte d’Appello di Bari. I due consiglieri di centrodestra De Palma e Scalera, rappresentati dagli avvocati Gianluigi Pellegrino, Luciano Ancora, Sabina Di Lecce (Studio Fps) e Gianluca Prete, – come è noto – si sono già insediati in Consiglio regionale lo scorso 13 gennaio, subentrando ai due consiglieri di centrosinistra estromessi dalla sentenza del Tar Puglia dello scorso novembre. “Il Collegio – si legge nelle due ordinanze del Consiglio di Stato – non ravvisa in questa sede cautelare la sussistenza dei presupposti per la modifica dell’attuale assetto consigliare”. Il merito della vicenda, per la pronuncia definitiva, era già stato fissato dai giudici di Palazzo Spata all’udienza del prossimo 29 marzo. Perciò, prima di tale data non potrà esserci più alcuna variazione nella composizione dei seggi in seno agli schieramenti consiliari di centrosinistra e centrodestra della Regione Puglia “E’ importante – hanno commentano i legali di Scalera e De Palma – che siano stati ristabiliti i corretti rapporti tra maggioranza e opposizione e che il Consiglio di Stato abbia mantenuto tale correzione che garantisce il regolare funzionamento dell’assemblea elettiva regionale”. Ora non resta che attendere il verdetto finale di merito, con le relative motivazioni, per sapere se l’esito della sentenza del Tar Puglia sarà confermato (e quindi non ci sarà più alcun altro cambiamento nella suddivisione dei seggi) oppure no. Insomma, il balletto di entrate ed uscite da sopra gli scranni dell’aula barese di via Gentile, in teoria, potrebbe non essere finito ancora. In pratica, però, un ritorno indietro sembrerebbe tutto in salita. Ma ciò non toglie che le sorprese sono sempre possibili. Perciò, per vedere come finirà questo “valzer”, per l’esatta quantificazione del premio di maggioranza alla Regione Puglia alle ultime elezioni, occorre attendere ancora un paio di mesi.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 29 Gennaio 2022

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