Cultura e Spettacoli

Il Fosso della Battaglia

In idrografia viene chiamato ruscello o rio un piccolo corso d’acqua largo non più di un metro, appena profondo, caratterizzato da bassa portata d’acqua e debole velocità di corrente. Trae origine dallo scorrimento di acque piovane o da qualche sorgente e generalmente confluisce in un corso d’acqua maggiore. I ruscelli sono frequenti dove  abbondano i fiumi. Come tali non dovrebbero trovare spazio in Puglia, dove le piogge sono scarse e i fiumi assommano a sette, col rinforzo di 38 torrenti e 29 canali. E invece il ruscello c’è. Scorre nel territorio di Minervino Murge per una decina di chilometri prima di confluire nel Locone, che è uno dei principali affluenti dell’Ofanto. Stiamo parlando di Fosso della Battaglia. Perché battezzare così un ruscello? L’unica è che in quel bacino fluviale in epoca più o meno remota abbia avuto luogo uno scontro. Ma ‘battaglia’ è parola grossa. Fa pensare a eserciti, stati maggiori, accampamenti, strategie… Così fosse, di quella battaglia sarebbe rimasta memoria. Invece nulla. Forse, allora, il termine battaglia’ qui viene impiegato con enfasi per indicare una scaramuccia, un combattimento non decisivo e di breve durata, che impegna pochi uomini e che si svolge a margine di un più vasto scontro. Viene in mente ciò che dice la leggenda a proposito della fondazione di Minervino : Soldati romani sfuggiti all’eccidio di Canne (216 a.C.) trovarono riparo sulle Murge. Qui s’innamorarono delle pastorelle del luogo e decisero di rimanervi. Dunque, all’interno di questo bacino fluviale si scontrarono legionari in fuga e drappelli di cartaginesi all’inseguimento? Se sì, il combattimento dovette concludersi a favore dei primi. Diversamente quei poveri superstiti non avrebbero avuto modo di insediarsi e dare vita a un centro abitato. Un’ipotesi tirata per i capelli. Più credibile ci pare che nei pressi di questo ruscello gli antichi minervinesi abbiano opposto resistenza ai Saraceni, dai quali la loro città fu ripetutamente devastata nell’XI secolo. Anche in questo caso, però, avrebbe dovuto sopravvivere memoria dell’evento. Restano da considerare i moti popolari del 1799 e del 1896. In questi ultimi disordini ebbero a perdere la vita tre proprietari terrieri. Il tumulto venne poi represso dall’Autorità. Se tale repressione incontrò una sacca di resistenza nei pressi del ruscello, si può immaginare un breve scontro a fuoco, magari di quelli che – senza spargimento di sangue – si risolvono con fughe precipitose o sollecite rese. Ovvero uno di quegli avvenimenti che la grande Storia snobba e che la Storia locale invece esalta, almeno a livello di tradizione orale. Là, in quel fosso (il bacino in cui scorre il nostro misero corso d’acqua) fecero la guerra!… Si cominciò a tramandare. E un ruscello uscì dall’anonimato per assurgere alla gloria (solo locale) di teatro di battaglia.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 9 Maggio 2019

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