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L’assessore di Emiliano all’Agricoltura sostiene la Lega di Salvini per le Europee

L’assessore pugliese all’agricoltura Leo Di Gioia, della giunta di centrosinistra guidata dal presidente Michele Emiliano (Pd), per le elezioni europee del 26 maggio prossimo sostiene la Lega di Matteo Salvini. Al riguardo le voci circolavano da tempo, ma ora a confermarlo è stato lo stesso Di Gioia che recentemente ha dichiarato di sostenere alle europee il candidato leghista Massimo Casanova, proprietario sulla riviera romagnola del lido Papeete Beach e che in Puglia spesso ospita nella sua tenuta sul Gargano, vicino il lago di Lesina, il leader del Carroccio e suo amico personale, Salvini. Di Gioia oltre che assessore nell’esecutivo regionale di Emiliano è anche candidato il prossimo 26 maggio, con una sua lista, al consiglio comunale di Foggia a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra, Pippo Cavaliere. Però, per le europee il suo sostegno, ma verosimilmente anche di tutto il gruppo politico che nella provincia di Foggia fa capo lui, sarà per il partito del vice-premier e ministro degli Interni del governo “giallo-verde” guidato da Giuseppe Conte. Per la cronaca, ricordiamo che Di Gioia ha avuto un passato politico in Alleanza Nazionale, poi nel 2010 è stato eletto alla Regione nelle fila del Pdl (ossia il partito nato dalla fusione di Forza Italia ed An) e nel corso di tale Legislatura si è dissociato dall’originario schieramento di appartenenza per entrare a far parte del Gruppo Misto della Regione, divenendo prima assessore tecnico nell’ultima giunta guidata dal leader di estrema sinistra Nichi Vendolae successivamente, nel 2015, assessore di Emiliano, dopo averlo sostenuto in Capitanata nella corsa a governatore da candidato consigliere di una lista civica regionale presente all’interno della coalizione di centrosinistra. Sulla scelta dell’assessore Di Gioia, per il momento Emiliano non ha commentato. Però, a commentare sono invece alcuni autorevoli esponenti della coalizione regionale di centrosinistra che sostiene il governatore, oltre ovviamente ad alcuni dell’opposizione di centrodestra e pentastellata, che di certo non sono da meno nelle critiche ad Emiliano per la latitanza sia sul “caso Di Gioia” che su quello della mozione di sfiducia al neo-commissario dell’Arpal (Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro), l’ex senatore forzista Massimo Cassano. Infatti, mentre Emiliano tace, il capogruppo del Pd alla Regione, Paolo Campo, ha dichiarato: “Il Pd e il centrosinistra, pur nelle sue forme più larghe e inclusive, sono totalmente alternativi alla Lega e lo sono a maggior ragione nella prospettiva europeista”. Quindi, ha sottolineato ancora Campo: “L’assessore regionale Leo Di Gioia lo sa bene e per tale ragione trovo totalmente sbagliata la dichiarazione di sostegno ad un candidato leghista alle prossime europee”. Ed anche se – ha aggiunto il capogruppo dei Dem in via Gentile – “il suo è un apporto alla coalizione che governa la Regione Puglia di natura civica, eppure quel civismo è parte di un progetto politico definito nei suoi valori e strutturato nei suoi obiettivi, che nulla hanno a che fare con i valori e gli obiettivi della Lega”, concludendo che per tale ragione ritiene del tutto “incompatibile” la scelta del Di Gioia “con la sua permanenza nella Giunta regionale”.Incompatibile l’assessore Di Gioia con l’incarico ricoperto e con l’appartenenza alla maggioranza di centrosinistra che sostiene Emiliano anche per il capogruppo regionale di “Leu-Progressisti”, Ernesto Abbaterusso, e per l’assessore di Emiliano allo Sviluppo economico, Cosimo Borraccino, che hanno bollato come “inaccettabili” le dichiarazioni di sostegno alla Lega per le europee  del titolare della delega all’Agricoltura della Regione. Ancor più dura al riguardo la nota di commento del consigliere regionale di centrosinistra Gianni Liviano che, più che redarguire il collega Di Gioia per la scelta di sostenere la Lega di Salvini alle prossime europee, si scaglia contro il governatore Emiliano per le scelte in favore degli ex forzisti, Cassano all’Arpal e Di Cagno Abbrescia all’Aqp, che portano quasi a giustificare il dualismo politico dell’assessore Di Gioia. Infatti, ha concluso Liviano la sua “invettiva” contro Emiliano con una domanda: “Ma davvero siamo tutti ormai rassegnati all’idea che la politica possa essere questo triste teatrino senza valori di riferimento?” Domanda, questa, che potrebbe proporsi pari pari anche per le elezioni amministrative baresi, dove il candidato sindaco del centrodestra è un ex Pd, mentre la coalizione di centrosinistra che sostiene il sindaco uscente, Antonio Decaro (Pd), è una vera e propria “macedonia” politica composta in buona parte da candidati e liste civiche a matrice di centrodestra. E questo “è il ‘civismo’ che piace ad Emiliano” – hanno commentato a conclusione di una nota i quattro rappresentanti “fittiani” (Ignazio Zullo, Francesco Ventola, Luigi Manca e Renato Perrini)alla Regione Puglia, specificando : “quello che inquina la politica con personaggi che si spostano da una parte all’altra del panorama politico per proprio tornaconto personale” e sottolineando che “per un Cassano che passa dal centrodestra al centrosinistra ecco che oggi registriamo un assessore della sua giunta, Leo Di Gioia, che non si prende neppure la briga di passare con la Lega, ma la vota rimanendo nella giunta Emiliano”.Ma evidentemente Di Gioia è sicuro che non succederà nulla, perché questa è verosimilmente la politica che piace al governatore pugliese. Ossia quella che tanto deplorava il compianto statista pugliese vittima nel 1978 delle Brigate Rosse, Aldo Moro, che la definì in modo quasi sprezzante ma lapidario del “Potere per il potere”. Altri tempi, ma anche altri uomini politici.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 8 Maggio 2019

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