Cultura e Spettacoli

Il Grinch, guastafeste bullizzato

Grinch è il nome del protagonista di un racconto in versi per bambini (‘How the Grinch Stole Christmas!’) scritto da Theodor Seuss Geisel, scrittore e fumettista statunitense di origini tedesche ; il testo, edito nel 1957 dalla Random House e accompagnato da illustrazioni dello stesso autore, è stato successivamente adattato sia per il piccolo che per il grande schermo. Il Grinch, che ha un cuore “di due taglie più piccolo” e odia il Natale, non si presenta bene : è una creatura pelosa e panciuta, dal volto di gatto su cui spiccano pupille rosse e bulbi oculari gialli. A ciò si aggiunga un brutto carattere. Misantropo e insofferente, dalla sua grotta in cima al Briciolaio questa sorta di yeti non tollera nemmeno le esclamazioni di gioia e i cori che il Natale  sollecita tra gli abitanti della sottostante Chinonsò. Perciò, autentico guastafeste, boicotta questa festa in tutti i modi. Da dove nasce tanto livore ? Seuss fa del suo personaggio il mezzo per una critica feroce alla commercializzazione del Natale e più in generale al consumismo (raro esempio di coraggio in epoca maccartista). Per non appesantirne la figura, l’autore   mette in primo piano il carattere scontroso e solitario del Grinch,senza spiegare le ragione della genesi di una presa di coscienza tanto radicale. A colmare questo vuoto interviene con fantasia acuta Vito Latorre, ipotizzando che al fondo della scontentezza di questo disadattato dalla natura oppositiva sia un trauma infantile maturato a scuola per colpa di compagni-bulli. L’ipotesi è alla base di ‘Il Grinch che rubò il Natale’, uno spettacolo andato in scena al Duse alla vigilia della Befana. Quasi un difensore d’ufficio, Latorre costruisce un castello di attenuanti che assolve il Grinch dall’accusa di “oltraggio al Natale” prim’ancora che egli si riscatti all’ultimo momento restituendo la refurtiva natalizia ai comunque felici abitanti di Chinonsò, così che tutto finisce a tarallucci e vino. Nell’allestimento di Latorre e compagni il racconto scorre lieto e piacevolmente movimentato, sostenuto da una certa larghezza di mezzi e dall’inserimento di nuovi personaggi. Tra musiche, luminarie, clownerie ed altre invenzioni comiche, ‘Il Grinch che rubò il Natale’ non ha fatto mancare nulla ai tanti bambini che mercoledì scorso gremivano la platea del Duse. Al termine, applausi convinti per il ben assortito cast composto dallo stesso Latorre nei panni del Grinch e da Gabriella Altomare, Mariapia Autorino, Martina Campanozzi, Davide De Marco e Antonio Lepore ; hanno collaborato a vario titolo : Angela Gassi, Davide Sciascia e Safir.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 11 Gennaio 2022

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio