Cronaca

Il lavoro “gratis”ai migranti del Cara divide le opposizioni

Fa discutere la proposta avanzata nei giorni scorsi dal Sindaco del Capoluogo pugliese al Comitato per l’ordine e la sicurezza riunitosi questa settimana  in Prefettura a Bari. L’idea, mutuata dall’esperienza di alcuni Comuni del nord Italia (Novara ed Udine) che in accordo tra Prefettura e Comune hanno avviato il progetto per coinvolgere i richiedenti asilo nei lavori socialmente utili, ovviamente a titolo volontario e gratuito. Spiega Decaro: <>.  Ma la proposta non è piaciuta affatto alla CGIL  che attraverso il segretario generale di Bari – Pino Gesmundo – spiega: << Questa idea che si possa lavorare senza un equo compenso è aberrante, ed è scandaloso che il tutto sia ammantato da un nobile progetto con finalità di volontariato che viene proposto ed organizzato, però, dallo stesso soggetto che ne deve usufruire. Se stiamo ragionando di lavori di giardinaggio, pulizie varie e quant’altro, allora bisogna comprendere che la caratteristica fondamentale del lavoro subordinato in base all’attuale legislazione sta nel nesso tra prestazione resa dal lavoratore e l’obbligo del datore di lavoro di corrispondere un’adeguata retribuzione. Il lavoro va sempre remunerato, altrimenti è un sopruso.  In una terra come quella Pugliese martoriata da fenomeni di caporalato, sottosalario, lavoro nero fino a giungere a forme di vero schiavismo, come le cronache di questi giorni hanno dimostrato, a Bari istituzionalizziamo il lavoro “a gratis”. Siamo al razzismo istituzionale!”. Invece, di razzismo contro i cittadini baresi da parte del Sindaco “amico” di Renzi, parla per l’ennesima volta il Movimento politico di Noi con Salvini, che attraverso il Coordinatore regionale – Rossano Sasso – ribadisce il concetto: <>. Inoltre – continua Sasso- << I presunti richiedenti asilo dovrebbero rimanere, stando alla normativa di settore al massimo 4 settimane nel centro di accoglienza prima che la commissione territoriale, composta anche da un esponente del Comune guidato dallo stesso Decaro, decida chi può accedere o meno all’asilo. I clandestini vi permangono invece anche più di un anno a causa della lentezza della commissione, con grande felicità da parte di chi gestisce il Cara, che grazie a questo ritardo guadagna cifre incredibili alle nostre spalle>>.  La priorità del Sindaco sarebbe quella di sveltire gli adempimenti burocratici dei presunti profughi, salvo poi vedere negato lo status di profugo poiché semplici clandestini (accade nel 90% dei casi come riportato dai dati del Viminale) da rispedire nei loro Paesi di provenienza. Conclude Sasso: << Non basta una forzatura dell’iniziativa, e cioè quella di far lavorare gratuitamente gli immigrati, noi preferiremmo vedere i clandestini fuori dalla nostra città ed i profughi degnamente accolti, compatibilmente con le risorse a disposizione e con la consapevolezza che non siamo in grado di ospitare i disperati di tutto il mondo. Rispetto ai lavori da far compiere ai clandestini, si potrebbero utilizzare i tanti cittadini disoccupati retribuendoli dignitosamente, gli stessi baresi che stanno ancora aspettando i 30.000 posti di lavoro promessi da Emiliano o il reddito minimo promesso da Decaro stesso>>.  Favorevole, invece, alla proposta di Decaro  è Forza Italia che attraverso il Consigliere regionale Domenico Damascelli sottolinea come questa idea sia nata proprio da una proposta del centro-destra in Consiglio comunale seguendo il modello di “cittadinanza attiva” e spiega: <>.         

Maria Giovanna Depalma


Pubblicato il 2 Settembre 2015

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