Cultura e Spettacoli

Il (lento) flusso del mondo

 
 
Il butoh è una forma di danza sviluppatasi in Giappone nel dopoguerra e che fra le molte caratteristiche presenta quella di alternare il movimento lento a improvvisi accessi di convulsione.  Non ci risulta che il Butoh sia approdato in Puglia prima di mercoledì scorso. Tre sere fa – al Traetta – è andato in scena uno spettacolo di Alice Mundschin dove questa espressione coreutica tutta nipponica si è coniugata col (decisamente occidentale) teatro-danza. ‘Il flusso del mondo’ raccoglie undici giovani intorno al tema di un’umanità stordita – se abbiamo letto lo spettacolo correttamente – per effetto del crollo di un sistema di valori che mette il denaro al primo posto. Sfruttando alcuni spunti di un suo precedente spettacolo (‘Frou Frou’), la coreografa elvetica accosta un possibile, prossimo crollo globale alle atmosfere della Germania post bellica, quando in conseguenza della svalutazione conseguente alla sconfitta nella Grande Guerra occorrevano alcuni milioni di marchi per mettere assieme un pasto, tant’è che in quei giorni era normale vedere gente andare a far la spesa con carriole, zaini o valigie colme di banconote. Il richiamo alla decadente repubblica di Weimar è in una entraineuse da locale notturno (che qui veste i panni ‘francesi’ di una danzatrice di can can) la quale procede con una cesta-cornucopia colma di carta straccia, ragionevole rappresentazione di un’unità monetaria decaduta. Sulla carta straccia, rovesciata sul palcoscenico, si avventa famelica una folla fino a quel momento imbolsita e stralunata. Ma il furore dura poco, torna l’iniziale torpore, torna il butoh, questa moviola collettiva dove l’effetto sbornia ha un potere ipnotico, questa danza degli zombie tra allucinazione e incubo lisergico. Il risveglio dal letargo produce uno strisciare oltre il palcoscenico. Il cast, allora, tracima in platea, lambisce il pubblico in un brulicare che inquieta. Il falò del denaro-cartaccia mette fine a questa condizione di disagio condiviso. Se ‘Il flusso del mondo’, come dice la sua autrice, è espressione del mondo e del momento in cui ci troviamo, c’è poco da stare allegri. Quanti anni ci metterebbe a risollevarsi una popolazione mondiale reduce da una catastrofe planetaria, prescindendo da meteoriti e virus? Sarebbe il suo un risollevarsi ‘butoh’, faticoso come il rimettersi in piedi di un pugile andato al tappeto. La Mundschin ha sollevato il sipario su uno scenario affatto rassicurante. In scena erano : Anna Moscatelli, Angela Calia, Mimma Di Vittorio, Vito Latorre, Alessia Lovreglio, Michele Andriani, Donatello Demita, Maria Luisa mauro, Silvana Pignataro, Lucia Della Guardia, Fabrizio Fallacara. Luci : Franz Catacchio e Anna Moscatelli.
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Pubblicato il 10 Dicembre 2011

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