Il mistero si chiama Tangenziale
Periodicamente si torna a parlare del civico 322 di Corso Alcide De Gasperi, al quale corrisponde una costruzione antica, imponente, elegante e in totale abbandono. Un fabbricato che si leva a ridosso della Tangenziale. Per meglio dire è quest’ultima che un giorno con invadenza volle levarsi a ridosso del primo, che ‘risparmiò’ per soli due metri. E poiché in quel tratto il grande nastro d’asfalto, dovendo superare Corso Alcide De Gasperi, scorre a dieci metri d’altezza, il lato nord dell’edificio si presenta oscurato per metà. Una facciata totalmente scippata di aria e luce, quando in passato poteva disporne a volontà. Sicché esposto al sole è unicamente il secondo piano, che emerge un po’ spettrale insieme al tetto. Sino al 2002 quella casa ospitava una fabbrica di materassi. Prima, era stata un asilo nido, prim’ancora un ristorante. In precedenza vi aveva abitato una famiglia assai in vista. Chi per una ragione, chi per l’altra, tutti ebbero ragione di andarsene. Anzi, di scappare, si dice. Da quindici anni l’immobile è in vendita (un record cittadino). Chi abita nelle vicinanze parla di casa maledetta, di presenze ostili, dello spirito dell’antico proprietario che essendosi suicidato tra quelle mura molesterebbe qualunque nuovo arrivato… Proviamo a vedere le cosa da una prospettiva differente : Quell’immobile è innaturalmente vicino ad una fonte di vibrazioni affatto salutari. Il danno di una tangenziale trafficata come quella di Bari non è solo di carattere acustico. Il transito (ravvicinato e costante) di migliaia di veicoli al giorno sprigiona una quantità impressionante di ‘forza anomala’ di cui s’imbevono cose e persone. Le quali cose e persone, dopo aver ‘metabolizzato’ quella forza, la rimettono in circolo sotto forma di energia negativa. Ecco allora che all’interno di quelle mura si comincia a dormire male, ad essere irritabili senza un perché, a reagire in modo irragionevole anche alla più piccola avversità (di certe cose ci si può ammalare sino al punto da perdere la testa). Il malumore lasciato dai vecchi padroni di casa si sovrappone all’energia negativa in costante accumulo e contagia i nuovi arrivati : cuochi, camerieri e clienti. Ai primi non riesce bene nemmeno la specialità della casa, i secondi dimenticano i fondamentali dell’arte del servire a tavola, gli ultimi chissà perché digeriscono male. Ulteriore negatività si accumula a quella precedente. Poi arriva l’asilo e i bambini (i più sensibili in questo genere di cose) non trovano pace, vogliono la mamma, combinano danni. Con queste premesse che vuoi fabbricare o vendere materassi? Rimedi non ce n’è. Non potendosi demolire la tangenziale, l’unica sarebbe demolire l’immobile. A meno di cercare il paradosso : trasformare la casa in un museo dell’orrore. Chiodo scaccia chiodo… E visto che siamo in tema di proverbi : Se non puoi vincere il tuo nemico, alleati con esso… Certo pubblico, che è fondamentalmente stupido, si metterebbe in fila e senza badare a ticket pur di mettere piede nella ‘casa maledetta’.
Italo Interesse
Pubblicato il 19 Luglio 2017