Cronaca

Il Ponte, dubbi e speranze

Scorre male il traffico all’altezza del rondeau all’incrocio tra via Crispi e via Nazariantz, dove gli automobilisti rallentano per guardare in alto. La grande ipsilon rovesciata incute rispetto e l’ombra dei tralicci annuncia la grandiosità dell’opera, la terza quanto a dimensioni dopo il nuovo porto e lo stadio San Nicola, la prima quanto ad impatto visivo. Il grande e ancora innominato Ponte che chiude in direzione mare il nuovo Asse Nord-Sud – e che sarà visibile da ogni parte della città – promette di cambiare diverse cose, non solo sul piano della mobilità ma anche su quello della percezione della città da parte dei baresi e dei non baresi. Chi non vorrà salire in cima alla torre di sospensione (ora il punto più alto della città) per ammirare Castel del Monte o le montagne dell’Albania? I più dovranno contentarsi di guardare le cose da una altezza ben inferiore. Tuttavia anche quei quindici metri non sono pochi. A parte il mesto spettacolo della vicinissima necropoli, la visione del capoluogo avrà un che di fortemente panoramico. Facile prevedere specie nei primi giorni frotte di fotografi agire in sicurezza sfruttando la pista ciclabile prevista dal progetto. Pista sulla quale, anche abusivamente, avranno agio di correre gli immancabili salutisti. L’idea di decine di podisti stuzzica l’idea del rilancio della tradizionale maratona dei tre ponti di Bari. Maratona che potrà diventare quella dei Quattro Ponti di Bari (gli altri tre  sono il XX Settembre che collega Corso Cavour a viale Unità d’Italia, il ‘Padre Pio’ che connette via Omodeo e via Caldarola e il ‘Garibaldi’ tra Japigia e il Lungomare). Venendo all’aspetto funzionale delle cose, viene da immaginare lo scorrimento veicolare sull’Asse più fluido verso nord che il contrario. Perché la discesa di via Nazariantz offre solo due sbocchi, il primo a destra verso Corso Mazzini (ancora da semaforizzare) e il secondo quattrocento metri più avanti all’incrocio con via Napoli. Già adesso sull’ultimo isolato di via Nazariantz, anche per l’inveterato costume barese delle auto in doppia e tripla fila, si creano tormentosi incolonnamenti. Che succederà quando dall’Asse si rovesceranno in direzione sud cento mezzi al minuto, avremo code a cominciare dalla sommità della discesa? Ultimo interrogativo : che destinazione avranno gli ampi spazi coperti che si verranno a creare dal punto in cui la base stradale si stacca dal suolo? Parcheggi utili per il cimitero e l’antistante Palazzo di Giustizia sono assai probabilmente la destinazione di questi spazi. Ma che essi siano recintati. Diversamente là sotto, a notte, si darebbero convegno in massa balordi e battone.

Italo Interesse


Pubblicato il 23 Ottobre 2015

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