Cultura e Spettacoli

Il segreto del ‘Madonna de’ guardiani’

In ‘Storie baresi’ (Levante Editori) Vito Melchiorre racconta che, anticamente, le navi che entravano nel nostro porto dovevano fermarsi alla punta del Molo Sant’Antonio e lì rendere conto della provenienza, della ciurma, del carico e delle ragioni d’approdo. Se poi la Deputazione di Salute non sanciva l’obbligo della quarantena, il vascello era autorizzato all’ormeggio. La sera del 23 maggio 1792 al bastimento Madonna de’guardiani, carica di formaggio e catrame, proveniente da Chiarenza di Morea, un porto del Peloponneso, fu vietato l’ingresso in porto “essendosi saputo che già a Brindisi le autorità portuali avevano intimato al capitano di stare lontano da tutti i reali domini” (i casi sono due : o staffette a cavallo vennero sguinzagliate a nord e a sud per mettere in guardia le altre autorità portuali, oppure il messaggio viaggiò da una torre costiera all’altra per mezzo di segnali ottici). Pur sotto la minaccia delle artiglierie del Fortino, il comandante si rifiutò di riprendere il largo e la nave rimase lì sotto stretta sorveglianza. Durante la notte fuochi furono visti accendersi sulla costa di levante e una barchetta staccarsi dal bastimento, ma le pattuglie subito allertate nulla potettero appurare a causa del buio. Alle 4 del mattino la nave salpò le ancore. Fece però subito ritorno, ricacciata dal mare in tempesta. La sua presenza fu tollerata sotto la minaccia delle armi sino alla notte successiva, quando si allontanò definitivamente, seguita per molte miglia da una scialuppa con uomini armati. Melchiorre non indaga oltre. Per quale motivo a Brindisi avevano vietato l’ingresso in porto a quella nave, per di più con la diffida di stare lontana da ogni porto borbonico? Forse a bordo c’era qualche ammalato contagioso. Cosa pensare, allora, di quella piccola imbarcazione staccatasi furtivamente nel buio? Una ‘sortita’ per sbarcare un malato ‘scomodo’?… Tuttavia  quei fuochi accesi sulla costa di levante fanno pensare ad altro : all’indicazione di un più sicuro punto di approdo per sbarcare figure ben diverse da un malato contagioso e altrettanto sgradite all’Autorità locale : persone messe al bando e intenzionate a rientrare clandestinamente oppure spie… Ma in questo caso perché non scegliere in anticipo di sbarcare lontano dall’Autorità portuale piuttosto che affrontarne un’imbarazzante richiesta di lasciapassare? Non resta che la prima ipotesi : la minaccia di un’epidemia a bordo e la necessità di sbarazzarsi del focolaio infettivo. Quanto a quei fuochi, una coincidenza. Chissà, roba di contrabbandieri o di gente accampata. – Nell’immagine, ‘The Golden Horn’, olio su tela di Alberto Pasini (1826 – 1899).

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 13 Gennaio 2017

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