Cultura e Spettacoli

Il sonno fatale di Reso

Nel libro X dell’Iliade si racconta di Reso, re della Tracia, alleato dei Troiani. Accompagnato da un forte contingente di uomini il giovanissimo monarca si era presentato a Troia con un cocchio decorato in oro e argento, trainato da due cavalli bianchi che gli erano stati donati da Ares, dotati di una grandissima velocità. Di ciò preoccupati, gli Achei, inviarono Ulisse e Diomede per rubargli i cavalli. I due eroi, penetrati nell’accampamento con il favore del buio, si introdussero nella tenda di Reso: Mentre Diomede con la spada colpiva alla gola il re e i dodici uomini del seguito personale, Odisseo si occupava dei cavalli… La tragedia di Reso ispirò anche un pittore pugliese del Settecento, Corrado Giaquinto. La relativa tela, ‘Ulisse e  Diomede nella tenda di Reso’, realizzata tra il 1753 e il 1762 è conservata nell’omonima Pinacoteca Metropolitana affacciata sul lungomare di Bari. L’opera, che nel 2015 è stata esposta per alcuni mesi al Louvre, nell’ambito della mostra “L’épopée des rois thraces”, qui trova fonte non nell’Iliade ma in una tragedia (‘Reso’) attribuita fra molta incertezza a Euripide. Lo si deduce da un elemento sicuro : a sinistra in basso, presso il letto a baldacchino su cui è coricato il re, presentato come un bellissimo giovane seminudo, si trova un uomo aitante e con folti capelli corvini, più o meno suo coetaneo, in tenuta militare, che dorme assiso su un seggio tenendo le briglie in mano; si tratta dell’auriga di Reso, personaggio che appunto appare soltanto nell’opera tragica (nella tenda sono presenti anche altri due guerrieri traci, ugualmente dormienti: uno in basso a destra, armato di lancia e seduto a terra, l’altro più indietro, appoggiato alle cortine). Si noti la quieta sensualità di Reso, il quale nell’omonima tragedia è definito “simile a un nume”, per quanto nella stessa opera, invece, egli trascorre una notte agitata, sognando proprio d’essere ucciso nel sonno per mano di nemici… Anziché immortalare il momento dell’eccidio, Giaquinto riproduce quello immediatamente precedente, ponendo al centro il significativo gioco di sguardi tra i due capi greci, incoraggiati dalla circostanza favorevole, ovvero l’assoluta vulnerabilità dei nemici. Con ‘Natività del Battista’ (1744-17459 e ‘San Nicola salva i naufraghi’ (1746), ‘Ulisse e  Diomede nella tenda di Reso’ è una delle tre tele di Giaquinto conservate nella Pinacoteca Barese. Ci è sembrato giusto ricordarlo ricorrendo oggi il 320° anniversario della nascita di questo esponente di spicco del rococò, tra i protagonisti della pittura del Settecento, nonché tra gli artisti più acclamati del suo tempo. Corrado Giaquinto era infatti nato a Molfetta l’8 febbraio 1703. Si sarebbe spento a Napoli il 18 aprile 1766.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 8 Febbraio 2023

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