Cultura e Spettacoli

“Il suono del tempo”

Il Natale è festa a doppio taglio : esalta gli umori. Se questi volgono al negativo si fa dura. Le migliori litigate in famiglia si ricordano nella faticosa tre-giorni che si raccoglie intorno al 25 dicembre. E anche se non si arriva a litigare, i contrasti nel corso di queste feste rasentano il filo del rasoio. Certe cose, tuttavia, alla lunga si rivelano benefiche, perché fanno chiarezza, aprono la strada al dialogo, mettono a nudo la verità. Qualcosa del genere avviene in ‘Quasi Natale’, un testo scritto e diretto da Francesco Lagi e andato in scena al Nuovo Abeliano tra giovedì e venerdì scorsi nell’ambito della stagione Teatri di Bari (rassegna : Abeliano To The Theatre). Richiamati dall’ormai imminente fine della madre, tre fratelli, ciascuno distante dall’altro anni luce, si ritrovano nella casa dell’infanzia. La povera donna ha promesso loro di dire una cosa importante. Nell’attesa di quella che s’annuncia come una  rivelazione i tre sono chiamati ad un confronto non facile e che conduce ognuno a redigere – indirettamente – bilanci personali mai in attivo. L’attesa rivelazione non giunge e Isidoro, Chiara e Michelino resteranno come cristallizzati ad un passo dal capire… Lagi compone una dettagliata partitura drammaturgica (notevole la profondità d’analisi dei tre personaggi) cui poi dà vita con mano ispirata ai limiti della commozione. ‘Quasi natale’ si snoda così con lentezza delicata, che non dà mai di statico. Silenzi pesanti come macigni (“il suono del tempo”), momenti anche ruvidi, intervallano un lavoro struggente, non di meno segnato qua e là da gustosi e pertinenti spunti comici. Anna Bellato, Francesco Colella, Silvia D’Amico e Leonardo Maddalena interpretano con autenticità disarmante. Molto calda l’accoglienza della platea. Hanno collaborato a vario titolo Giuseppe D’Amato, Salvo Ingala, Andrea Cavalletto, Alessandra Agresti, Martin E. Palma, Licia Lanera e Regina Piperno. – Prossimo appuntamento per la stagione di Teatri di Bari, sabato 15 dicembre al Kismet con ‘Una bestia sulla luna’, di Richard Kalinoski, regia di Andrea Chiodi, con Elisabetta Pozzi, Alberto Mancioppi, Fulvio Pepe e Luigi Brignone. Dalle note di regia : “Aram Tomasian è fuggito dal genocidio armeno… Rimasto orfano, vuole continuare la sua discendenza in America, ricostruirsi una famiglia. Sposa per procura una giovane armena, Seta… Ne nascerà una storia d’amore difficile … La storia di Aram e Seta è narrata come un ricordo attraverso le parole del loro figlio adottivo che, settantenne, racconta la sua vicenda e quella dei genitori”. Il lavoro, che è stato messo in scena in tutto il mondo, ha vinto cinque volte il premio Molière.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 11 Dicembre 2018

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