Cultura e Spettacoli

Il ‘virruzzo’, gioco ‘crudele’

Qualche giorno fa ci capitava di vedere un bambino rom che, sotto l’occhio vigile della madre, pur impegnata nell’esercizio dell’elemosina, giocava alla trottola,  sollevando lo stupore divertito dei passanti. Molti da noi sono convinti che il gioco della trottola (‘u vrruzz’) sia nato a Bari e che solo a Bari sia conosciuto. Non è così. Il gioco della trottola è antichissimo e diffuso a tutte le latitudini. Nell’Iliade Omero paragona al moto di una trottola il roteare di una pietra lanciata da Aiace. Trottole sono state rinvenute nel corso di scavi nell’antica Mesopotamia, all’interno di tombe etrusche e romane (Catone il Censore, sempre attento al tema della corruzione dei giovani, raccomandava questo gioco ai bambini in alternativa a quello, che giudicava traviante, dei dadi). Un tempo il potere ipnotico che da questo corpo di legno affusolato si sprigiona quando rotea sul proprio asse rivestiva valore pagano : ancora oggi tribù del Borneo e della Nuova Guinea fanno ruotare trottole magiche dopo le semine per propiziare il miglior raccolto. Diversi i modi di giocare alla trottola. I Romani, che chiamavano ‘turbo’ questo trastullo, vi giocavano dopo aver disegnato per terra un grande cerchio diviso in dieci settori numerati e concentrici. Il settore nel quale la trottola si fermava determinava il punteggio raggiunto, che come nel tiro al bersaglio andava crescendo dalla periferia al centro. A Bari al ‘virruzzo’ si gioca(va)  in due : Inizialmente i contendenti lanciano insieme le trottole. Il giocatore la cui trottola si ferma per prima, rimane ‘sotto’. A questo punto l’avversario è in diritto di vibrare un numero concordato di colpi con la punta della propria trottola su quella ‘nemica’. Se la trottola colpita ‘sopravvive’, si passa ad un secondo e contemporaneo lancio. E così via, anche per ore. Scopo del gioco, in verità un po’ crudele, è distruggere la trottola avversaria. Il vincitore è in diritto di impossessarsi della preda malridotta di cui conserverà la punta di metallo ; il maggior numero di ‘trofei di guerra’ conferisce prestigio al giocatore… In Italia si cerca di tenere in vita la tradizione dei ‘trottolai’, gli artigiani che fabbricano questo gioco. In Val Bormida (Savona) il Gruppo Folkloristico dei Trottolai di Rocca Vignale si adopera in tal senso organizzando incontri nel corso dei quali danno vita a spettacolari dimostrazioni. Nel 1996 lo stesso gruppo è entrato nel Guiness World con una trottola del peso di 265 kg che ha roteato per 26 minuti. Così abbiamo letto in Rete. Siamo però curiosi di sapere come sia stato possibile imprimere il necessario e vorticoso movimento ad un colosso come quello.

Italo Interesse


Pubblicato il 30 Giugno 2015

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