Cronaca

In dirittura d’arrivo un seggio anche per la lista della Desirèe Digeronimo

 

 Al momento non c’è nulla di ufficiale, però dovrebbe essere quasi certo che, in base alle ultime verifiche effettuate dai verbali elettorali dei 345 seggi, in quota alle forze di opposizione al Comune di Bari scatterebbe un seggio al gruppo di liste che sosteneva Desirèe Digeronimo a candidato sindaco. Seggio, quindi, che va attribuito alla stessa Digeronimo, avendo da candidato sindaco superato la soglia minima del 3% dei consensi prevista dalla legge elettorale. Dai dati diffusi a caldo, subito dopo lo spoglio delle schede, era emerso che il gruppo di quattro liste (Desirèe sindaco, Verdi, Fermare il declino e Giovani in movimento) aveva raccolto in totale 5290 voti, pari al 3,01%, e che tale risultato era insufficiente a far scattare il seggio alla Desirèe, poiché nella ripartizione con il metodo D’Hondt il dodicesimo divisore relativo al gruppo di liste della coalizione di centrodestra era pari a 5297 voti. Vale a dire sette voti in più del primo divisore del gruppo della Digeronimo. Per cui, dei 14 seggi da ripartire tra le forze di opposizione, due seggi sono attribuiti con certezza alla lista del “Movimento 5 Stelle” che ha ottenuto oltre 13mila voti e, quindi, il secondo divisore (oltre 6500 voti) è di gran lunga sufficiente a garantire il secondo seggio al Movimento di Beppe Grillo, mentre i restanti 12 seggi sarebbero stati attribuiti tutti alla coalizione di centrodestra, se i dati iniziali fossero stati confermati. Ma, evidentemente, dalle verifiche in corso sono scaturite variazioni nei risultati finali che non confermano il calcolo iniziale e rimettono in discussione il quattordicesimo seggio delle opposizioni, che era inizialmente attribuito al gruppo di liste della coalizione che sosteneva a sindaco Domenico Di Paola. Nel caso fosse confermata la notizia che la Digeronimo entra in consiglio comunale, perderebbe un rappresentante, il terzo, della lista civica “Movimento politico Schittulli”, che in base ai calcoli, effettuati sempre con il metodo D’Hondt applicato alle liste del gruppo, avrebbe eletto tre consiglieri nelle fila dell’opposizione. Ad essere escluso, infatti, sarebbe Giovanni Smaldone, che con i suoi 809 voti di preferenza è risultato il terzo candidato più suffragato della lista Schittulli. Quindi, per questa lista, faranno sicuramente il loro ingresso nell’aula “Dalfino” i primi due classificati, vale a dire Anita Maurodinoia, che ha ottenuto oltre 3000 preferenze, e Livio Sisto che di voti ne ha ottenuti più di novecento. Secondo indiscrezioni, l’attribuzione del seggio al gruppo di liste che sostenevano a sindaco la Digeronimo sarebbe scaturita a seguito di verifiche ed accertamenti incrociati, effettuati su verbali e registri di ciascuna sezione elettorale, da cui sarebbero emersi diversi errori di trascrizione dei risultati, oltre che molte irregolarità formali nella compilazione di tali atti. Se ciò è vero, sarebbe la conferma lampante dell’importanza di avere, in ogni competizione elettorale, rappresentanti di lista attenti e preparati, perché nei seggi elettorali può succedere di tutto, se a condurre le operazioni di scrutinio ci sono operatori (presidente, segretario e scrutatori) non all’altezza del ruolo svolto, o peggio. A sollecitare approfondimenti e controlli su verbali e registri pervenuti dai seggi elettorali pare che sia stata la stessa candidata inizialmente esclusa nella ripartizione dei seggi in quota all’opposizione, la Digeronimo per l’appunto, che subito dopo le operazioni di spoglio ha fatto immediatamente richiesta di accesso agli atti, per verificare personalmente i risultati e, quindi, i calcoli effettuati per gli eletti sia pur provvisori. Alla luce di tali indiscrezioni, qualche cittadino si è chiesto: “Se la Digeronimo non fosse un magistrato, un qualsiasi altro comune candidato sarebbe riuscito comunque ad ottenere rapidamente l’accesso agli atti, prima ancora che i risultati fossero stati resi noti ufficialmente?”. Interrogativo, questo, che solleva ben altri dubbi su come vadano le cose nella pubblica amministrazione in Italia, anche per la trasparenza e correttezza delle consultazioni elettorali. Auguri, quindi, alla Digeronimo non solo per il quasi sicuro ingresso in consiglio comunale, ma soprattutto per tenacia ed impegno profusi in favore del rispetto della legalità.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 14 Giugno 2014

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