Cultura e Spettacoli

Nelle Puglie il segno dei Fracanzano

Alessandro Francazano fu pittore di maniera a vocazione michelangiolesca che con buoni risultati insegnò i rudimenti dell’arte ai figli Cesare e Francesco

Nobile originario di Verona, dove era nato nel 1567, Alessandro Francazano fu pittore di maniera a vocazione michelangiolesca. Tra la fine del Cinquecento e il secolo successivo lavorò molto in Puglia, lasciando traccia del suo talento fra tele e affreschi a Bari, Conversano, Monopoli e Brindisi. Nel corso del lungo soggiorno nella nostra terra Alessandro Fracanzano conobbe e sposò, nel 1602, la biscegliese Elisabetta de Milazzo, da cui ebbe due figli, Cesare e Francesco. Sia il primo, nato a Bisceglie nel 1605, che il secondo, nato invece a Monopoli nel 1612, seguirono le orme paterne, avendo appreso dallo stesso genitore i primi rudimenti dell’arte pittorica. Poi, nel 1622, ancora per ragioni di lavoro, l’intera famiglia dovette trasferirsi a Napoli. Qui i due giovani Fracanzano si formarono nella bottega di Jusepe de Ribera, pittore spagnolo e massimo esponente della pittura partenopea del Seicento e del cosiddetto tenebrismo, corrente pittorica che si distingue per l’utilizzo di contrasti chiaroscurali molto forti, ripresi dal Caravaggio. A Napoli i destini dei due fratelli si dividono : Cesare dopo quattro anni rientra in Puglia, dove diventerà stanziale, salvo viaggi di lavoro per Roma e Madrid. La sua pittura fu influenzata da quella di Anton Van Dyck, specie per l’uso spregiudicato delle ocre e dei rossi accesi. Nella parte finale dell’esistenza il suo stile si fece più accademico, rivelando l’impatto dell’opera di Massimo Stanzione e Guido Reni. Visse a Barletta, dove lasciò il segno in molte chiese e palazzi signorili fino alla morte, avvenuta tra il 1651 e 1652. Francesco Fracanzano, invece, non si spostò più da Napoli, dove morì durante la grande pestilenza del 1656. Di stampo caravaggista, la sua pittura fu inizialmente accostata alla scuola dello Spagnoletto. Col tempo, la sua arte prese ad allontanarsi dall’influenza tenebrista per assumere stili più luminosi e chiari. Sposò Giovanna Rosa del cui fratello, Salvator, divenne maestro. Francesco Fracanzano fu anche padre di Michelangelo, anch’egli pittore. Il figlio però non  riuscì mai ad eguagliare il successo del padre, tant’è che a un certo punto mise via i pennelli per dedicarsi e con successo al teatro. Una volta acclamato come il miglior Pulcinella partenopeo del suo tempo, emigrò in Francia con moglie e figlio. Oltralpe divenne Polichinelle. In questa veste lasciò il segno nella storia della commedia dell’arte caratterizzando la maschera con una doppia gobba, anteriore e posteriore. Apprezzatissimo a Versailles, fu ricompensato ottenendo la naturalizzazione francese per sé e la famiglia. Recitò nella compagnia della Comédie-Italienne fino alla chiusura del teatro dell’Hôtel de Bourgogne ordinata da Luigi XIV di Francia nel 1697. – Nell’immagine: Cesare Franzano, ‘Sileno ubriaco’, olio su tela realizzato tra il 1630 e il 1635 ed oggi conservato al Prado.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 4 Maggio 2024

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