Cronaca

In fumo migliaia di libri dell’ex biblioteca comunale

C’era una volta, ma tanti, tantissimi anni fa, una bella biblioteca comunale nel cuore della Citta’ Vecchia, dove erano stipati oltre cinquemila libri; un patrimonio di inestimabile valore composto da testi rari rivenienti anche da donazioni e collezioni private elargite al Comune di Bari e quindi a tutta la Città, nel corso degli anni, a partire addirittura dai primi del Novecento. Ebbene, se oggi provate a chiedere ad un qualsiasi barese se conosce, sa dov’e’, oppure che fine abbia fatto la Biblioteca della sua Citta’, immancabilmente vi rispondera’, tra curiosita’, perplessità e meraviglia, con un’altra domanda: “…perche’ scusi, e’ mai esistita una biblioteca comunale a Bari?” Allora cerchiamo di raccontare “maximis itineribus” questa brutta favola senza rospi, principesse, tanto meno principi azzurri o cavalieri impegnati a salvare un patrimonio pubblico dalla solita razzia a spese della collettivita’. Una storia dai contorni poco chiari che riguarda un bene culturale prezioso scomparso nel nulla fra l’incapacita’ e l’indifferenza degli amministratori comunali. Mentre adesso polizia e carabinieri ritrovano frammenti di quell’immenso patrimonio sparsi fra antiquari e ricettatori senza scrupoli: di che meravigliarsi?

 

A Bari c’era la biblioteca comunale

 

E cominciamo dal principio. Dunque, a Bari esisteva una meravigliosa biblioteca di proprieta’ del Comune, che a partire dall’inizio del Secolo aveva cominciato a raccogliere e catalogare i libri di natura scolastica rivolti ai piccoli delle scuole elementari, allargando a poco a poco il suo patrimonio che successivamente ha compreso tutte le pubblicazioni edite dal medesimo Ente civico, per poi arricchirsi grazie ad alcune donazioni di cittadini privati. Una Biblioteca fiorente con gli anni, che, dopo un paio di trasferimenti, da Corso Vittorio Emanuele era infine stata ubicata dai vecchi amministratori comunali nel cuore della Citta’ Vecchia, precisamente a Largo Annunziata. Una Biblioteca Comunale che fino a poco piu’ d’una decina d’anni, secondo le notizie che abbiamo raccolto, possedeva quindi un notevole patrimonio librario, arricchitasi con testi rarissimi e preziosi, con alcuni preziosissimi libri risalenti addirittura ai primi dei Settecento. Ma poi, sempre secondo notizie attinte da bibliofili e storici cittadini, la Biblioteca di Bari Vecchia, di proprieta’ esclusiva del Comune di Bari, s’e’ praticamente liquefatta, com’e’ accaduto anche per il famoso “Tesoretto”, un altro patrimonio (composto da cimeli di valore inestimabile come gli attrezzi da toilette di Giocchino Murat) finito chissa’ dove. E cosi’ anche la Biblioteca e’ scomparsa, sparita, anzi, quasi certamente saccheggiata nel giro di pochi giorni da ignoti, presumibilmente durante i lavori causati da uno dei tanti trasferimenti dai locali di L.go Annunziata, ordinati dallo stesso Comune. Tutto questo e’ successo sotto gli occhi di impiegati e funzionari che oggi, dopo tanto tempo, non sanno dare spiegazioni di cosa sia esattamente successo in quei giorni, giocando al solito scaricabarile. Soprattutto, purtroppo, negando la possibilita’ di risalire alla ricostruzione storica di come attorno ai primi Anni Novanta siano potuti sparire circa cinquemila libri appartenenti, appunto, alla Biblioteca, cioe’ ai cittadini baresi.

 

 

Trafugati testi preziosissimi di Dante Alighieri

 

Insomma, chi doveva vigilare negli uffici della Biblioteca Civica e quali erano quei libri che certamente qualcuno aveva provveduto a catalogare minuziosamente? Mistero, nessuno sa niente, mentre gli attuali assessori, se gli chiedi qualche notizia a proposito, al massimo allargano le braccia o cadono dalle nuvole, promettendo di chiedere spiegazioni al Sindaco o al Segretario Generale. Ma torniamo alla storia della Biblioteca Comunale per qualche particolare in piu’. Dapprima ubicata a Corso Vittorio Emanuele all’interno di un palazzotto privato, per risparmiare i costi degli affitti, era approdata come detto a Largo Annunziata, dove e’ “morta” e sepolta per sempre, assassinata in circostanze poco chiare, forse attorno agli anni ’93-’94. Quando, come raccontano i bene informati, le porte di quella Biblioteca, nel corso di alcuni lavori di riqualificazione dello stabile, vennero lasciate addirittura aperte anche di notte. Lasciando i libri alla merce’ di tutti, anche di impiegati e  funzionari a dir poco per niente scrupolosi. Alla fine, nel giro di pochi giorni, sono stati saccheggiati tutti i libri comunali, rivenduti per quattro soldi, fino a non molto tempo fa, a qualche bancarella in Via Crisanzio o a qualche altra libreria del centro. E cosi’ nelle biblioteche private di chi aveva avuto la fortuna di acquistare quei testi, con tanto di stemma comunale e numerazione della catalogazione, sono finite raccolte della Divina Commedia risalenti al Settecento, donate al Comune di Bari da benemeriti cittadini e collezionisti come il prof. Longo. Che, esimio “dantista”, dono’ all’ente civico tutta la sua vastissima raccolta di testi e manoscritti riferiti all’opera del Sommo Poeta, con l’impegno da parte del Comune di dedicargli una sala all’interno della stessa biblioteca. Adesso quei libri sfoggiano nelle abitazioni private di chi, senza fare e farsi troppe domande, li ha incautamente acquistati, ben sapendo che essi erano di proprieta’ pubblica, facendo scomparire nel nulla un patrimonio di inestimabile valore. Che, purtroppo, al contrario di quel che accade coi teatri in questa Citta’, nessuno potra’ mai piu’ ricostruire.

 

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 11 Giugno 2013

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