Cronaca

In rovina i megaimpianti di quartiere, ma anche il campetto a Torre a Mare

Stenta a decollare il piano di riqualificazione degli impianti sportivi costruiti durante i Giochi del Mediterraneo quasi vent’anni fa in Città, un patrimonio che l’ex assessore comunale allo Sport Sannicandro, che di quei palestroni è anche progettista, s’era impegnato a sfruttare e rilanciare nel giro di pochi mesi. Ma di tempo ne è trascorso parecchio, dai discorsi in Aula Consiliare al Comune e di concreto s’è visto poco, molto poco. Certo, è risaputo che a Bari gli impianti sportivi sono spesso nell’occhio del ciclone per carenze strutturali, basta vedere le condizioni in cui è rimasto per anni e anni il Palaflorio, prima che fosse finalmente ricostruito dall’amministrazione guidata dal Sindaco Emiliano e dall’assessore allo Sport Sannicandro. Di certo in questa Città, senza stare a sottilizzare troppo, esiste un costante sotto utilizzo dei pochi impianti sportivi degni di tal nome, come nel caso del campo sportivo Bellavista. Ma è anche vero che anche i pochi impianti affidati alle società sportive risultino vecchi e malcurati, come succede spessissimo in periferia. E’ il caso, purtroppo, del campo sportivo di Torre a Mare (in via Coppa di Bari, nei pressi del cimitero), utilizzato per i campionati dilettantistici della UISP e della Lega Giovanile da tre squadre tra le quali la  Puglia Sport Bari e dal Centro avviamento allo sport di Torre a Mare (C.A.S.) aderente alla Lega Nazionale dilettanti di  III categoria. E tempo fa è stato proprio Alessio Indolfi, rappresentante del C.A.S. a lamentarsi, quando era in prima linea nella pratica sportiva dei giovani atleti baresi: “Pago regolarmente la retta mensile alla Circoscrizione di 14 euro ad ora oltre lo straordinario da saldare al personale della Multiservizi per la custodia, ma da ben due settimane le docce sono inutilizzabili”. Motivo? Magari, come accaduto anni fa,  si trattava soltanto del malfunzionamento di una caldaia, vecchia e fatiscente. In realtà le ex circoscrizioni hanno espletato i loro compiti per curare gli impianti sportivi sparpagliati tra Carrassi, San Paolo, Carbonara e San Girolamo con pochissimi mezzi economici a disposizione, ad esempio, per le pulizie dei campetti di periferia a Torre a Mare, ma anche potatura e tracciatura del campo da gioco sono costrette a farle direttamente le squadre, pur di far giocare i propri ragazzi. Insomma, gli appalti che effettuava la Circoscrizione – si lamentano ancora molte società –  non sono durature, sicchè capita spesso di rimanere senza gasolio e senza pulizie degli spogliatoi. “l’altro giorno – continua un operatore del settore – pur di giocare abbiamo chiamato a spese nostre il tecnico per l’ennesima riparazione della caldaia, ormai inservibile”. Su quest’altra storia di ritardi, indifferenza e malaburocrazia ha già detto la sua Sgambati, consigliere del nuovo Municipio:: “Siamo alle solite, è sistematico ormai il totale disinteresse del centrosinistra, maggioranza di governo sia al Comune che ai piccoli municipi, ad ogni tipo di problematica. Non parliamo poi di Torre a Mare, sempre più abbandonata a se stessa. Qualche mese fa toccò al centro giochi per minori rimanere al freddo a causa di una disfunzione o di equivoci, come spiegarono dal Comune, adesso è la volta dei campi da gioco. L’impianto di calcio a Torre a mare è praticamente da rottamare, occorrerebbe gettarlo giù e sostituirlo “ex novo”, con la massima urgenza”. Ma se nessuno ascolta le richieste provenienti da semplici cittadini, associazioni sportive e politici di Minoranza, serve a qualcosa parlarne?         (Adl) 


Pubblicato il 27 Gennaio 2015

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