Cronaca

La disperazione e lo sconforto per la perdita della propria casa

Ieri mattina un uomo residente a Palese, Damiano Modugno, si è incatenato al muro del Palazzo di Città di Bari, in corso Vittorio Emanuele, per far conoscere la sua triste storia, di padre di famiglia che, nonostante i sacrifici, non può assicurare un tetto ai propri figli.

La storia è cominciata nel 2008, quando il signor Modugno ha acquistato un immobile nella zona di Palese. Ha richiesto un mutuo di 25 anni alla banca, che attualmente paga con una rata di 913 euro mensili, per acquistare una casa. In realtà, quella, casa non lo è mai stata. I tecnici del Comune di Bari, dapprima hanno dichiarato quell’immobile civile abitazione, e, successivamente, dopo che il signor Modugno aveva provveduto all’acquisto, gli hanno conferito la destinazione di deposito.

Attualmente la casa non è vivibile, né per la legge italiana, in quanto non rispetta i parametri contenuti nel decreto ministeriale del 1975, che indica quali devono essere gli standard edilizi per la costruzione e la conseguente dichiarazione di abitabilità di un immobile, né secondo il comune buon senso, poiché versa in una condizione davvero penosa.

Il signor Modugno, e sua moglie Annamaria, sposati ormai da 18 anni, vivono in quella struttura con altri due figli di 7 e 17 anni. La camera dei ragazzi è assolutamente priva dell’angolo esterno che collega il solaio al muro perimetrale, le abbondanti piogge di questi ultimi giorni hanno trasformato quelle pareti in un mucchio di cartone bagnato che si sgretola e ammuffisce ogni minuto di più.

I figli del signor Modugno, non potendo più soggiornare e riposare in quella stanza sono stati costretti a trasferirsi altrove, e a farsi ospitare da parenti della coppia. Lui e la moglie, invece, hanno continuato a restare in quella casa, fino a ieri sera, quando un pezzo della recinzione esterna e del lastricato del giardino è crollato sotto di loro mentre uscivano dall’abitazione. A quel punto la disperazione e la protesta.

Quella che è stata acquistata come una casa in realtà ora è meno di un deposito, la casa, allagatasi durante le precipitazioni dei giorni scorsi, ha richiesto un intervento dei Vigili del Fuoco affinché i legittimi proprietari potessero rientrare. Una tragedia, quindi, quella che si è consumata in via degli ulivi a palese, il signor Modugno vuole lottare per i suoi diritti, per fare in modo che la sua abitazione abbia quanto meno una certificazione attestante l’idoneità statica dell’immobile. Oltre ad incatenarsi, ha smesso di mangiare e di assumere i farmaci. La sua disperazione è totale.

A pochi passi dalla sede della Polizia Municipale, alcuni agenti si sono recati presso di lui per chiedergli le generalità e se avesse bisogno di assistenza.

Certo è che se non viene ascoltato dalle Autorità, potrebbe decidere di compere un gesto estremo. Solo allora in tanti, troppi, diranno che qualcuno, con poco, avrebbe potuto fare qualcosa.

 

Anna Deninno


Pubblicato il 5 Dicembre 2013

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