Cultura e Spettacoli

La pace è finita, andate a messa

Profeta audace dell’ultimo scorcio del secondo millennio, Don Tonino Bello compose nel 1992, un anno prima di morire, una toccante ‘Preghiera a Cristo’ rimasta anche nella storia della nostra poesia. Il testo si pone come espressione massima di una produzione critica dove il messaggio mantiene una costante freschezza e dove la parola, pur nella sua semplicità evangelica, si distingue per acume e modernità. Colpito da tanta parola, alcuni anni fa Michele Lobaccaro compose “Un’ala di riserva’, opera messa in musica da Radiodervish. Il relativo disco, accompagnato da un’agile pubblicazione comprendente ‘Preghiera a Cristo’ e i testi di Lobaccaro,  è stato presentato tre sere fa al Traetta nell’ambito di una serata promossa da Edizioni La Meridiana, Bitonto TV e Libreria del teatro. Ad accompagnare Lobaccaro erano Francesco Piepoli (canto), Alessandro Pipino alle tastiere e Rocco Capri Chiumarulo (voce recitante). Sobrio e commosso, lo spettacolo ha raccolto larghissimi consensi tra la platea del teatro bitontino. Tra le molte ragioni del successo in primo piano metteremmo l’opportunità della formula (le parole dello scomparso Vescovo di Molfetta, affidate al calore quieto della voce di Rocco Capri Chiumarulo, inframmezzavano le composizioni di Lobaccaro). La sensazione percepita da molti è stata quella di testi scritti dalla stessa penna e di musica pensata da Don Tonino. Un piccolo miracolo che si può spiegare con la capacità di Lobaccaro di immergersi nel profondo del sentire d’un Sant’uomo e di riemergerne grondante emozione. E poi la musica. ‘Un’ala di riserva’ ha il pregio di allungare di un pochino la breve strada sin qui percorsa verso una dimensione musicale cattolica contemporanea e di qualità. Negli anni sessanta le alte gerarchie ecclesiastiche, nell’idea di raggiungere una gioventù che appariva in fuga, approvarono le cosiddette ‘messe beat’. Tra lo scandalo di benpensanti e bigotti, ragazzi dai capelli (un po’) lunghi si sostituirono ai cori dei fedeli cantando la gloria di Dio con strumentazione rock e linguaggio odierno. Operazione maldestra, la messa beat naufragò rapidamente confermando gli spiriti gretti nell’idea che ciò che si cantava prima in chiesa (e che ancora oggi si canta) andava benissimo ; niente di più sbagliato, trattandosi di cose piatte che trasmettono un che di stanco in luogo d’infiammare i cuori. Qualche artista di grido, allora, provò a dare un contributo. Juri Camisasca pubblicò nel 1988 ‘Te Deum’. Cinque anni dopo Franco Battiato presentò la sua ‘Messa arcaica’. Malgrado  l’altissimo valore delle composizioni, i due grandi esempi non bastarono a fare tendenza. Ma dopo molti anni di silenzio, ecco Lobaccaro e il suo ‘Un’ala di riserva’…

Italo Interesse


Pubblicato il 10 Gennaio 2013

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