Cronaca

La protesta dei 179 lavoratori: il Tar ha disposto la sospensiva dell’appalto

La vicenda è cominciata nell’ottobre 2012, quando, l’Università degli studi di Bari, nel rispetto del decreto contro le infiltrazioni della criminalità, ha, in tempi brevissimi, affidato, l’appalto per la manutenzione e la pulizia dei locali delle sedi di Bari e Taranto, ad un’azienda siciliana, per la precisione di Enna, che da oggi, 15 novembre, avrebbe dovuto cominciare ad operare.

La protesta dei lavoratori, riguardava le condizioni di aggiudicazione dell’appalto, per il quale è previsto un taglio minimo del 35 per cento delle ore di lavoro a seguito di gare che hanno visto come criterio di aggiudicazione, l’offerta più bassa. Ovviamente tutto questo ha suscitato numerose rimostranze da parte dei dipendenti e dei sindacati, perché tale situazione è stata adoperata anche da parte dell’Università, gravando col suo fardello, sui 179 dipendenti (di cui circa 160 impiegati nei plessi del capoluogo pugliese, e 20 a Taranto) e sulle loro famiglie. Nel contempo, è pacifica conseguenza che in relazione alla riduzione delle ore di lavoro sia stata ridotto notevolmente anche il livello di igiene all’interno delle strutture universitarie, dalle aule destinate allo studio, alle biblioteche, alle zone adibite alla ricerca informatica, e degli uffici.

La notizia risale a ieri, quando il neo Rettore dell’Università, professor Antonio Uricchio, ha comunicato ai dipendenti che una nuova impresa aveva presentato ricorso al TAR, in opposizione all’esito dell’appalto, con la conseguenza, per i giudici amministrativi, di dover dichiarare la sospensiva dell’appalto e delle condizioni contrattuali, che, altrimenti già da oggi avrebbero avuto il via. “E’ una piccola vittoria, ma almeno ci dà la possibilità di guadagnare tempo e  credere nella tutela del nostro posto di lavoro per il quale stiamo lottando così duramente”, questo il commento di Mauro Solfrizzi, segretario generale dell’associazione sindacale dei lavoratori, che auspica in breve tempo una decisione chiara e puntuale in merito a questa vicenda.

I giudici amministrativi, inoltre, non hanno deciso in merito ad una nuova data per l’inizio dell’appalto con la ditta vincitrice, questo aspetto lascia maggiore alea sul futuro dei dipendenti.

Forse, per parlare di risposte è ancora troppo presto, però, almeno per il momento (fino a quando non vengono applicate le condizioni del nuovo appalto al loro inquadramento) i 179 lavoratori possono stare tranquilli.

 

Anna Deninno

 


Pubblicato il 15 Novembre 2013

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