Cronaca

Laboratori per dosare il plasma: possibile ce ne sia soltanto uno?

Combattere il contagio da Coronavirus, in Puglia è sempre più complicato per la penuria di armi da sfruttare contro la terribile malattia. Ne sono certi i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini, Francesco Ventola e Ignazio Zullo che hanno riacceso le luci sulla diffusione del contagio da Coronavirus. In particolare sulle analisi del sangue e sul prelievo del plasma dei malati. “Analizzare il sangue degli ammalati guariti dal Covid-19 è importante non solo per identificare quegli anticorpi neutralizzanti che hanno sconfitto il virus. La trasfusione del loro plasma a malati gravi potrebbe fornire quegli anticorpi necessari per sconfiggere la malattia”, spiegano i consiglieri di Opposizione nell’aula di via Giovanni Gentile. Ma in Puglia il problema non sono i donatori – che pure ci sono e anzi sembra siano in aumento – ma i laboratori che effettuano il dosaggio degli anticorpi neutralizzanti. Quanti ne abbiamo nelle sei province pugliesi? Risposta facile facile: uno solamente, presso l’Istituto Zooprofilattico di Foggia che riesce ad analizzare massimo una quarantina di campioni alla settimana, con ritardi nelle risposte anche di dieci/dodici giorni. Il tutto mentre i donatori sono in lista di attesa per donare il loro plasma e gli ammalati in attesa di riceverlo. “Vi sembra normale, specie in un momento come questo? E allora l’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco, vada una volta in meno in Tv e una volta in più all’Assessorato e attrezzi la rete pugliese ad avere almeno altri due laboratori”, l’appello dei consiglieri di Fratelli d’Italia pugliesi. Insomma, il plasma raccolto da pazienti guariti dall’infezione da Covid-19 torna a interessare parecchio la Regione Puglia, specialmente dopo che la fase sperimentale era stata già avviata nel momento topico della diffusione della malattia, all’inizio dell’anno. Una terapia che effettivamente dà risultati assai positivi nella cura del Covid-19, anche se bisogna subito sgomberare il campo dai facili entusiasmi: il vaccino è cosa diversa. E l’attenzione del vaccino, appunto, non può assolutamente scemare per debellare completamente il contagio. Con l’obiettivo finale, di immunizzare anche i pugliesi, in un futuro che si spera quanto mai prossimo, come hanno chiesto Zullo e compagni. I quali adesso sperano in una levata di scudi da parte dell’assessorato alla Salute affidato al virologo di fiducia di Emiliano, per far sì che il laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico di Foggia non resti isolato nella dura battaglia contro i contagi. Raccogliere il plasma da donatori guariti che daranno il loro consenso sarà un punto di ripartenza fondamentale, anche in termini quantitativi, anche al fine di verificare l’idoneità del paziente, affinchè il plasma raccolto sia sottoposto ai successivi processi antivirale. Tutto questo prima che il plasma sia somministrato ai pazienti malati, magari con l’ausilio di almeno tre laboratori specializzati.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 24 Novembre 2020

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