Cultura e Spettacoli

Le serpi venute dal cielo

Venerdì scorso un bambino è stato morso al braccio da una vipera nelle campagne di Ostuni. Un’altra tragedia sfiorata ; ricoverato a Brindisi, il piccolo è stato salvato da una dose di siero antiofidico fatta pervenire appositamente dall’ospedale di Foggia non essendo quel medicinale disponibile più vicino…  L’episodio ha rilanciato una diceria che prese voce anni fa, quando invalse l’uso di liberare alcune specie animali in aree da cui le stesse specie erano sparite a causa di pesticidi, bracconieri e antropizzazione selvaggia. Una diceria che viene ripresa da Paolo Toselli in un libro pubblicato nel 1994 e che ha per oggetto bufale, menzogne clamorose storie di ordinaria bugia. Quella delle vipere lanciate da elicotteri è ‘leggenda metropolitana’, dice l’autore, segnalata per la prima volta in Francia negli anni settanta. Inseriti dentro scatole di cartone o sacchetti di plastica contenenti acqua, i rettili sarebbero paracadutati da guardie forestali, ambientalisti estremisti, raccoglitori di funghi interessati a tenere lontani i roditori, cacciatori nella necessità di allontanare turisti… La leggenda ne avrebbe partorita un’altra : Per porre riparo a una proliferazione esponenziale di vipere sarebbero stati introdotti cinghiali negli ambienti ‘contaminati’. Ma i cinghiali incrociandosi con suini locali avrebbero dato vita a ibridi mostruosi. Di qui l’introduzione dei lupi è così via. La verità è un’altra : malgrado la devastazione dell’ambiente la vipera è ancora ben diffusa sul territorio nazionale (ad eccezione della Sardegna). In Italia sono presenti quattro specie di vipera, l’Aspis (la varietà più diffusa), il Marasso, la Vipera Ursinii e la Vipera Ammodytes. In ogni caso si tratta di un animale affatto aggressivo e tendenzialmente timido. Ciononostante si raccomanda a chi per lavoro o svago si reca in zone infestate da vipere di calzare stivaletti, di camminare lungo i sentieri con passo cadenzato e pesante (per farsi annunciare), di battere con un bastone i cespugli, di non appoggiarsi su tronchi coperti da fogliame, di non mettere mai una mano sotto un sasso o dentro una fessura o cavità senza essere certi che non vi sia pericolo. Se ci si trova nella necessità di difendersi, mai cercare di schiacciare la vipera con i piedi ; meglio colpirla con sassi o bastoni mirando alla testa e tenendosi a una distanza di almeno un metro. In caso di morso, infine, se non si dispone di siero a portata di mano, l’unica resta incidere la cute con un doppio taglio a croce che intersechi i due fori corrispondenti agli unici denti veleniferi dell’animale, lavare la ferita, suggere, sputare e infine disinfettare con soluzioni ossidanti.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 23 Ottobre 2012

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