Cronaca

L’esercito dei “bisognosi” si appresta a mettere sotto assedio gli elettori baresi

Ormai è quasi tutto pronto per la presentazione di candidature a sindaco e liste nel capoluogo pugliese. Ora resta solo il tempo per integrare con qualche altro nome le liste del Comune o dei municipi che, pur avendo raggiunto il numero di candidature sufficienti per essere presentate, sono ancora incomplete, ma il più del lavoro di composizione delle liste è sicuramente già fatto. Anche se fino alla scadenza del termine di presentazione, fissato per ore 12 del prossimo 26 aprile, le sorprese potrebbero non mancare. Infatti, mancano ancora tre giorni alla scadenza ed a sorpresa è spuntato un altro candidato sindaco, Giacomo Petrelli di Alternativa comunista, che si è aggiunto alla rosa dei nomi già noti, per la corsa a Primo cittadino di Bari. E con quest’ultimo, salvo ulteriori sorprese, i candidati alla poltrona di sindaco il 25 maggio prossimo dovrebbero essere non meno di 9 o 10 esponenti. Quelli che, invece, correranno per accaparrarsi uno dei trentasei posti da assegnare come consigliere potrebbero essere circa milleduecento individui complessivamente, tra coloro che risultano volti e nomi già noti della politica locale e tanti altri che, invece, sono alle prime armi nell’avventura per conquistare un posto da politico al Comune. A questi bisognerà aggiungere la pletora di candidati che correranno per tentare la scalata ai 5 municipi di decentramento comunale, il cui numero, tra candidati presidenti e candidati per il consiglio, potrebbe complessivamente aggirarsi intono ai duemila individui, se tutte le sigle presenti nella competizione comunale dovessero essere presenti anche in tutti e cinque i municipi baresi. E, comunque, nella peggiore delle ipotesi il numero complessivo dei candidati ai municipi non sarà di certo inferiore a quello dei candidati al consiglio comunale. Insomma, tutti insieme, formeranno un vero esercito di candidati che, nelle prossime quattro settimane, si apprestano a mettere sotto assedio gli oltre duecentoventimila elettori baresi. Un assedio, finalizzato alla caccia del voto di preferenza, che per alcuni, i più esperti, è già iniziato da molte settimane e per altri invece non è ancora partito, ma che comunque terminerà per i candidati solo dopo la chiusura dei seggi elettorali, prevista alle ore 23 del 25 maggio prossimo. Molti dei candidati, quindi, si sono già posizionati ai blocchi di partenza, altri si apprestano a farlo nelle prossime ore. In ogni caso la dichiarazione ufficiale di “guerra” tra tutti i concorrenti impegnati sul fronte elettorale delle prossime amministrative avverrà non appena saranno rese note le liste con i nomi dei candidati al Comune ed ai 5 municipi. Solo allora, infatti, il quadro di tutti i combattenti sarà definito e per i professionisti della politica locale sarà ben chiaro anche lo scenario su come e dove muoversi nella caccia al voto e, conseguentemente, le strategie elettorali da adottare nei diversi bacini elettorali in cui dovranno cimentarsi. “Però, un fatto – afferma ironicamente uno degli addetti ai lavori della politica locale – è certo sin d’ora. Ossia che le diverse squadre di ‘combattenti e reduci’ che si apprestano a combattere la ‘guerra’ delle amministrative formano un esercito di bisognosi”. E, poi, spiega: “Sicuramente bisognosi o, forse meglio, vogliosi di conquistare un posto al sole nel Comune o in uno dei 5 municipi”. Ma, a parte questa ovvietà, si tratta in gran parte di un esercito di concorrenti che sperano di occupare uno scranno al Comune o in uno dei municipi, per accaparrarsi anche un’indennità di funzione che, in tempi di crisi, fa soprattutto gola a quanti vedono nell’elezione una concreta possibilità di arrotondamento del proprio reddito o, addirittura, una fonte di sopravvivenza, considerato che molti dei candidati risultano disoccupati o lavoratori autonomi in ristrettezza di entrate. Per alcuni candidati, invece, la presenza in lista è semplicemente occasione per chiedere la realizzazione di un tornaconto personale, o semplicemente per incrementare il proprio bacino di contatti, per future richieste di favori. Insomma, per gran parte dei combattenti il “bene” della propria città ed i “bisogni della collettività” sono completamente estranei allo scopo  della loro candidatura. Infatti, molti di quelli che si presenteranno a chiedere la preferenza probabilmente non hanno neppure la cognizione della funzione politica a cui aspirano. E gli elettori forse cominciano a rendersene conto di tale scenario e saranno sempre di più quelli evidentemente che diserteranno le urne.        

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 23 Aprile 2014

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