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Piano di recupero delle periferie a San Marcello: in fumo il finanziamento regionale?

Fa ancora capolino di tanto in tanto, nelle promesse ed impegni elettorali di questo tiepido scorcio primaverile, il grande piano integrato di recupero e riqualificazione di San Marcello, tra i sogni ancora nel cassetto dei candidati di ogni ordine, colore e grado. Un megaprogetto che, attraverso il solito accordo di programma tra enti pubblici è stato approvato da anni, ma non ancora avviato. Eppure l’intervento di rigenerazione urbana per circa 27 milioni di euro già approvato dal Consiglio comunale, Regione Puglia, Istituto Autonomo Case Popolari e Provincia prevede megainterventi pubblici di risanamento di case e alloggi popolari, sistemazione dei piani viari e dei parcheggi per i residenti, ma anche la realizzazione di giardini, campetti sportivi e nuove alberature stradali. In mezzo c’è anche la costruzione della nuova sede della Sesta Circoscrizione carrassi-San Pasquale-Mungivacca (per adesso si continua a versare un fiume di soldi comunali nelle mani della famiglia Di Bartolomeo, per una palazzina a Mungivacca) e di nuovi alloggi di ERP. Caldeggiato da tempo dall’ex assessore comunale Gianni Giannini, al Pirp di San Marcello ci tengono parecchio anche il sindaco uscente e il suo delfino Tonino Decaro, attuale candidato primo cittadino, il primo a tornare spesso e volentieri sui cantieri che apriranno, andranno avanti, marceranno spediti, eccetera eccetera. E non piu’ dui qualche mese fa, proprio nell’auditorium della parrocchia di San Marcello, fu lo stesso Emiliano, l’assessore alle Politiche abitative Gianni Giannini e l’assessore all’Urbanistica Elio Sannicandro a sbilanciarsi, garantendo di “informare costantemente i residenti del quartiere sullo stato di avanzamento degli interventi previsti dal Piano Integrato di Recupero delle Periferie di san Marcello”. Invece sono trascorsi mesi e mesi e tutto è fermo, anche se bisogna dire che nel finanziamento e progettazione è coinvolta anche la Regione Puglia dell’assessore alla Qualità del territorio Angela Barbanente, che potrebbe sfilare dal finanziamento i 2 milioni e 900mila euro messi sul piatto proprio dall’ente regionale, a favore del Pirp ancora fantasma. E così, mentre dagli uffici tecnici del Comune i collaboratori della responsabile del procedimento, architetto Annamaria Curcuruto, assicurano che per vedere aprire il cantiere bisognerà pazientare ancora qualche giorno (?), mancando  solo qualche firma alla convenzione con l’impresa capofila di Orfeo Mazzitelli, l’intervento si realizzera’ grazie ad un partenariato pubblico-privato. Un progetto in cui il privato alimentera’ finanziariamente gran parte dell’investimento, per un importo complessivo di circa 30 milioni di euro, un terzo dei quali destinati alle opere pubbliche. L’impresa capogruppo del PIRP di San Marcello è la Orfeo Mazzitelli. Nell’ambito della realizzazione del PIRP, il Comune di Bari acquisirà gratuitamente anche l’immobile di Villa Giustiani, anche se adesso c’è chi si chiede fino a quando bisognerà aspettare per vedere finalmente partire ruspe e cantieri, a San Pasquale. “Con l’approvazione da parte dalla giunta dei progetti esecutivi delle opere pubbliche del PIRP di San Marcello – ha spiegato a tempo debito l’assessore all’Urbanistica Sannicandro – gli uffici potranno procedere, già nei prossimi giorni, al rilascio dei permessi di costruire, che consentiranno la cantierizzazione graduale delle opere. Grazie all’accordo di programma, la realizzazione degli interventi privati procederà di pari passo con quella delle opere pubbliche”. Ma in ansia per l’avvio del piano integrato di recupero della periferia barese è anche l’amministrazione provinciale, che prevedeva anche altre operazioni, a partire dall’edificio ex Ippai (Istituto di provinciale di protezione e assistenza all’infanzia) situato in via Amendola, dove potrebbero prendere corpo i nuovi uffici della Città Metropolitana, risparmiando su affitti e convenzioni a carico dell’ormai quasi dismesso ente di via Spalato. Insomma, uno dei progetti di cui l’amministrazione uscente guidata da Emiliano e Decaro andava senz’altro maggiormente fiera, sembra arenata di fronte ai soliti ritardi e intoppi burocratici che presto, però, potrebbero fare i primi danni irreversibili. A partire da quei 2.900.000 euro di finanziamento regionale, che rischiano senza afr troppo rumore di andare in fumo….

 

Francesco De Martino 


Pubblicato il 23 Aprile 2014

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