Cronaca

L’ira dei sindacati: ancora fermi i concorsi da primario

Si accavallano denunce ed esposti dei sindacati autonomi, Usppi in prima fila: troppi ritardi per le nomine dei primari nell’azienda sanitaria locale del capoluogo pugliese, la più grande dell’intera regione. Ancora una volta, insomma, il sindacato dell’Unione Sindacati dell’Impiego Pubblico e Privato sollecita e “denuncia” il direttore generale Antonio Sanguedolce ad approfondire i motivi di ritardi che ostacolano le nomine di trenta “primari” nei reparti ospedalieri chiave baresi. Infatti sono ancora in corso di aggiudicazione, “solo” alcuni concorsi, quelli meno importanti, accusano i sindacalisti Usppi, mentre altri sono fermi, da circa tre anni. E dunque si sollecita, ancora una volta, il direttore generale a velocizzare quelle procedure dei concorsi di primari (direttori di unità complesse) in corsia già banditi -come detto- tre anni fa. «Mancano moltissimi primari nella Asl di Bari», mette in chiaro il segretario Nicola Brescia, che invita e diffida i vertici sanitari e amministrativi a velocizzare le procedure relative ai concorsi per “primari”. Tempi morti e giustificazioni risibili finora hanno tenuto in bilico posti di responsabilità importanti nei reparti degli ospedali in Terra di Bari, spiega Brescia, ragion cui non c’è più tempo da perdere . E bisogna passare ai fatti al più presto, tenendo per espletate le procedure concorsuali entro gennaio 2022, vista la contrazione dei contagi e visto che sono concorsi già banditi tre anni fa. «Questa situazione può sfociare in ricorsi alla magistratura, per questo l’Usppi, sollecita ancora una volta, il direttore Sanguedolce a non dar retta alle “sirene”, di chi non vuole espletare i concorsi, di “cardiologia, pneumologia, infettivi, medicina, rianimazione”. Ai piani alti degli uffici del lungomare Storelli non resta che indicare soltanto le date, per avviare i concorsi, con le relative commissioni giudicatrici, già deliberate. E il responsabile e segretario generale dell’Usppi Nicola Brescia non ci sta più ad aspettare. E dichiara: “sono fortemente arrabbiato dal fatto che non si facciano velocemente le nomine dei primari: non c’e’ alcun risparmio – precisa ancora il sindacalista barese – anzi, vi è un danno all’utenza che vuole primari all’altezza, capaci e competenti”. Ora resta poco più di un mese per portare a termine le procedure concorsuali per i trenta primari nei nostri ospedali, con tanto di invito e ‘diffida’ al direttore generale della Asl di Bari Antonio Sanguedolce a velocizzare quei concorsi. Del resto dovevano essere già espletati entro l’estate, vista la contrazione dei contagi, tanto che a giugno scorso nei comunicati dei sindacati si titolava a caratteri cubitali: “Chi rema contro i concorsi già banditi nel 2019? Concorsi con relative commissioni già deliberate. È assurdo e inconcepibile tenere i facenti funzioni da decenni. Uno spreco di denaro pubblico, una illegittimità – diceva già sei mesi fa il segretario Brescia – che può sfociare in ricorsi alla magistratura”. E non è finita. “L’utenza è fiaccata è stanca ed è ora che il governatore pugliese Michele Emiliano con fermezza, invitando il dg Sanguedolce, ad espletare i concorsi per i primari della Asl Ba”, si leggeva tra le righe di questo giornale, tra i primi a denunciare le gravi carenze e ritardi dei burocrati della sanità pugliese. Ancora in lista d’attesa tanto per citarne alcuni i concorsi nei reparti di Cardiologia, Pneumologia, Anestesia, Chirurgia, Medicina e Infettivi negli ospedali baresi, a cominciare dal ‘Di Venere’ e ‘San Paolo’ di Bari/Carbonara e Bari.

Francesco De Martino


Pubblicato il 29 Dicembre 2021

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